Just Eat: titolo nervoso dopo i conti, delude l’assenza di stime su crescita 2023
Seduta volatile per il titolo Just Eat Takeaway, che al momento viaggia poco sotto la parità (-0,6% in area 20,56 euro) ad Amsterdam, rispetto al +0,4% dell’indice AEX, dopo aver toccato un minimo intraday a 18,45 euro (con un calo dell’11%) e un picco giornaliero di 21,46 euro (con un rialzo del 3%). A condizionare le quotazioni della società di food delivery sono stati i risultati del 2022 e l’assenza di indicazioni sulla crescita per il 2023. Di seguito tutti i dettagli e i pareri degli analisti.
Ebitda positivo nel 2022, risultato netto frenato dalle svalutazioni
Just Eat Takeaway ha chiuso il 2022 con ricavi per 5,56 miliardi di euro, in rialzo del 4,3% su base annua, a fronte dei 5,6 miliardi del consensus di Bloomberg.
A livello geografico, il Nord America ha generato entrate per 2,55 miliardi, in progresso del 3,3% (stima 2,59 miliardi), il Nord Europa ha totalizzato ricavi per 1,16 miliardi (+8,6%), Regno Unito e Irlanda evidenziano un giro d’affari di 1,32 miliardi (+5,6%, attese 1,33 miliardi) mentre il fatturato di Europa meridionale, Australia e Nuova Zelanda ammonta a 532 milioni (-2,9%).
L’Ebitda rettificato è positivo per 19 milioni rispetto ad una perdita di 350 milioni nel 2021, superando i 16 milioni della guidance della società.
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 5,67 miliardi (di cui 5,32 miliardi attribuibile agli azionisti), a fronte di un risultato netto negativo per 1,04 miliardi di un anno prima. Le previsioni indicavano una perdita netta stimata di 3,65 miliardi. A pesare sono soprattutto svalutazioni per 4,6 miliardi derivanti da passate acquisizioni finanziate con capitale proprio. Il risultato include anche una perdita contabile di 275 milioni sulla cessione della partecipazione iFood.
Just Eat conferma la guidance sull’Ebitda adjusted
Con riferimento alle previsioni per il futuro, Just Eat ha confermato la propria guidance relativa all’Ebitda adjusted del 2023, pari a 225 milioni di euro, con una crescita sbilanciata verso la fine dell’anno, a causa dei livelli di ordini inferiori nella seconda metà del 2022 rispetto al primo semestre.
Questa guidance include ulteriori investimenti nelle adiacenze alimentari e non alimentari, nonché l’inflazione dei costi salariali e tiene conto di un contesto macroeconomico incerto.
Il gruppo ha anche ribadito gli obiettivi a lungo termine:
- Oltre 30 miliardi di valore lordo delle transazioni (GTV) aggiuntivo nei prossimi 5 anni
- Ebitda margin rettificato di gruppo a lungo termine superiore al 5% del GTV
Infine, il management ha confermato che continuerà a esplorare attivamente la vendita parziale o totale di Grubhub, pur specificando che non vi è certezza sul fatto che si giunga a un accordo e sulle eventuali tempistiche.
Analisti: “pesa l’assenza di previsioni sulla crescita nel 2023”
Gli analisti sono rimasti parzialmente delusi dalla mancata previsione sul valore lordo delle transazioni per il 2023, in linea con quanto fatto il mese scorso dal peer Delivery Hero. Una tendenza che evidenzia le incertezze per le aziende del settore, in un contesto nel quale i consumatori sono alle prese con l’aumento del costo della vita.
Morgan Stanley, che segue il titolo con giudizio equalweight e ha limato il target price a 28,23 euro (da 28,31) osserva che l’assenza di linee guida sulla top-line è deludente ma non del tutto inaspettata e che il calo del prezzo delle azioni dall’update che la società ha fornito a gennaio riflette probabilmente proprio la mancanza di visibilità delle entrate. Il broker evidenzia come il consensus delle stime sull’Ebitda adjusted 2023 sia più positivo rispetto alla guidance ribadita dal management.
Jefferies (buy e tp confermato a 38 euro) conferma che l’elemento più interessante sia “ciò che non è stato detto” sul GTV. Pur non essendo una guidance ufficiale, la società si aspetta che il free cash flow “migliori sostanzialmente” nel 2023.
Credit Suisse (outperform, tp abbassato da 45,61 a 45,13 euro) rimarca come la mancanza di guidance sul GTV testimoni il grado di incertezza della crescita del settore. Il miglioramento dell’Ebitda è “incoraggiante”, mentre le previsioni sono “prudenti” o includono investimenti incrementali molto grandi che dovrebbero portare a una crescita superiore al consensus.
Infine, Barclays (equalweight e prezzo obiettivo stabile a 30 euro) pone l’accento sui progressi dell’Ebitda, ma resta fondamentale capire la traiettoria di crescita della top line.