Chiusura Borse oggi, 28 febbraio 2023: sale l’inflazione in Francia e Spagna
Seduta all’insegna della debolezza in Europa, con gli investitori che continuano a monitorare il preoccupante livello di inflazione, un elemento monitorato attentamente anche dai banchieri centrali per decidere dove orientare le successive decisioni di politica monetaria.
Nel frattempo, debolezza anche a Wall Street, con l’indice S&P500 si trova a quota 3.978 punti in calo dello 0,11%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 28 febbraio 2023
Indici Europa e Italia
A Milano, l’indice Ftse Mib archivia la seduta in rialzo frazionale dello 0,1% a quota 27.478 punti. L’indice Euro Stoxx 50 si appresta a chiudere le contrattazioni con un calo dello 0,28%, trovandosi così a quota 4.236 punti.
Debolezza anche sul Dax di Francoforte in calo dello 0,13% e Cac 40 francese (-0,38%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul listino principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Saipem (+2,8%) in recupero dopo i risultati sopra le attese e dopo l’aggiornamento al rialzo dei target. Bene anche i titoli finanziari con acquisti in particolare su Poste Italiane (+2%), Banca Generali (+2%) e Finecobank (+1,8%).
Al contrario, vendite calo invece Tenaris (-2,4%), Snam (-2,2%) e Buzzi Unicem (-1,7%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 182 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,45%.
In aumento i rendimenti dei Treasury statunitensi, con il decennale al 3,93% dopo aver toccato il massimo da novembre a 3,98%, in scia alle prospettive di una politica monetaria più restrittiva. Il tasso sul titolo a sei mesi ha raggiunto il 5,14%, in prossimità dei massimi dal 2007.
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Forex e Commodity
Sul Forex, il cambio euro/dollaro a quota 1,06; mentre fra le materie prime il petrolio recupera terreno con il Brent a 83,7 dollari al barile, ma si avvia a chiudere il mese in ribasso tra le preoccupazioni per l’inasprimento sui tassi e l’aumento delle scorte negli Stati Uniti, che hanno controbilanciato l’ottimismo per l’aumento della domanda in Cina.
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Sale l’inflazione in Francia e Spagna
In mattinata sono stati diffusi i dati sull’inflazione spagnola e francese di febbraio, nettamente sopra le attese (dati armonizzati rispettivamente a +6,1% e +7,2%). Numeri che hanno indotto i mercati a prezzare un incremento complessivo dei tassi di 150 bp entro fine anno da parte della Bce.
Intanto, il capo-economista dell’Eurotower Philip Lane ha dichiarato che cominciano a manifestarsi i primi segnali di efficacia della politica monetaria restrittiva, ma è necessario proseguire con i rialzi per riportare l’inflazione verso il target del 2%.