Wall Street: Nasdaq -0,90%, Tesla eccezione con +3% dopo dati consegne. Petrolio: WTI oltre $77 per prima volta da 2014 con riunione Opec
Wall Street inizia la settimana contrastata: il Dow Jones sale dello 0,17% a 34.364 punti circa; il Nasdaq cede lo 0,79% a 14.445 punti. Lo S&P 500 arretra dello 0,26% a 4.347 punti.
Titoli hi-tech in generale sotto pressione, come Nvidia, Alphabet, Microsoft.
Eccezione positiva tra le Big Tech è Tesla, con le quotazioni che salgono del 3% circa, dopo che il colosso delle auto elettriche ha annunciato di aver consegnato nel terzo trimestre del 2021 241.300 veicoli, più delle attese. Gli analisti avevano previsto che Tesla avrebbe consegnato 220.900 veicoli circa. Nel periodo terminato il 30 settembre, il gruppo ha prodotto 237.823 auto.
I Treasuries Usa iniziano la settimana assistendo a un lieve rialzo dei rendimenti: quelli decennali salgono all’1,48%, comunque in ribasso rispetto al massimo da giugno testato la scorsa settimana, all’1,56%, sulla scia dei timori degli investitori per le pressioni inflazionistiche e dunque per il rischio che la Fed sia costretta ad alzare i tassi prima delle attese.
I tassi dei Treausuries a 30 anni viaggiano ancora, anch’essi oggi in lieve rialzo, oltre la soglia del 2%.
Grande attesa questa settimana per la pubblicazione, il prossimo venerdì, del rapporto occupazionale Usa di settembre.
Gli economisti prevedono una crescita dei nuovi posti di lavoro di 475.000 unità, dopo l’aumento di appena 235.000 occupati ad agosto.
La speranza degli investitori è che il mese ottobre possa far risalire Wall Street dopo il bilancio negativo di settembre: lo S&P 500 ha chiuso il mese in calo del 4,8%, il Dow Jones è arretrato del 4,3%, il Nasdaq Composite ha fatto -5,3%.
Focus sui prezzi del petrolio, nel giorno in cui si riunisce l’Opec. La Commissione di monitoraggio avrebbe raccomandato ai paesi membri dell’associazione (che comprende paesi Opec e non Opec come la Russia) di non apportare alcun cambiamento a quanto deciso nel mese di luglio, ovvero di continuare ad aggiungere all’offerta, ogni mese, 400.000 barili di petrolio crude al giorno, almeno fino all’aprile del 2022.
L’offerta non dovrebbe essere dunque aumentata oltre la quantità stabilita. Di conseguenza, i prezzi del petrolio segnano un rally: quelli del contratto sul WTI sfondano al rialzo la soglia di $74 al barile per la prima volta dal 2014, mentre il Brent torna ben oltre quota $80, puntando dritto verso $81 al barile. I guadagni sono dell’1,5-1,8% circa.
Con il mese di ottobre si è aperto anche l’ultimo trimestre dell’anno: tornando alla borsa Usa vale la pena ricordare che, di norma, come emerge dai dati di CFRA, lo S&P 500 ha messo a segno in media un rialzo del 3,9% nel quarto trimestre dell’anno, salendo per quattro anni ogni cinque dalla Seconda Guerra Mondiale.