Chiusura Borse oggi, 15 febbraio 2023: focus sulle vendite al dettaglio Usa
Seduta positiva in Europa con tutti i principali indici del Vecchio Continente che chiudono le contrattazioni sopra la parità; mentre al momento debole Wall Street, dopo i dati sulle vendite al dettaglio più forti delle attese. In tal senso, l’indice S&P 500 si trova in calo dello 0,09% poco sopra a quota 4.100 punti.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 15 febbraio 2023
Indici Europa e Italia
Il Ftse Mib di Milano termina la seduta in rialzo dello 0,21% a 27.555 punti, in una seduta complessivamente positiva per tutti gli indici europei.
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo di quasi l’1% a quota 4.280 punti; mentre l’indice Dax di Francoforte chiude la seduta vicino ai 15.500 punti, con un rialzo di oltre lo 0,8%. Acquisti anche sull’Ibex 35 di Madrid, ma anche sul Cac 40 francese in rialzo di oltre l’1,2%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Fra le società più capitalizzate di Piazza Affari si distinguono Prysmian (+1,65%), Stellantis (+1,37%) e Ferrari (+1,26%).
Vendite invece su Azimut (-3,15%), Italgas (-2,84%) e Saipem (-2%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sul fronte obbligazionario, chiudono in leggero rialzo rendimenti obbligazionari, con il Treasury biennale in prossimità dei massimi da novembre al 4,69%. In aumento anche lo spread Btp-Bund a 185 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,3%.
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Forex
Tra le valute, il cambio l’euro/dollaro scivola a 1,067, mentre quello tra sterlina e biglietto verde si riduce a 1,2 anche in scia al rallentamento più marcato delle previsioni dell’inflazione del Regno Unito, dal 10,5% al 10,1%.
Fra le materie prime, infine, perde terreno per il secondo giorno consecutivo il petrolio, con il Brent a 84,2 dollari al barile, complice il forte aumento delle scorte statunitensi. Intanto, la International Energy Agency ha alzato le previsioni sulla domanda globale di petrolio, in scia alla riapertura dell’economia cinese dopo anni di lockdown anti-Covid.
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Balzano le vendite al dettaglio Usa
A gennaio, le vendite al dettaglio statunitensi hanno registrato una crescita del 3%, nettamente superiore alle attese e questo alimenta la prospettiva di persistenti pressioni inflazionistiche e di una Fed ancora restrittiva a lungo.