News Notizie Notizie Mondo Fed, Kashkari: “Necessari altri rialzi aggressivi dei tassi per raffreddare l’inflazione”

Fed, Kashkari: “Necessari altri rialzi aggressivi dei tassi per raffreddare l’inflazione”

7 Febbraio 2023 15:34

Alla luce del solido job report statunitense diffuso venerdì, è necessario che la Federal Reserve continui ad alzare i tassi di interesse. È quanto affermato da Neel Kashkari, presidente della Fed di Minneapolis, che prevede un tasso terminale intorno al 5,4%.

Ricordiamo che il Fomc ha appena alzato il costo del denaro di 25 punti base, nel range 4,5-4,75%, rallentando il ritmo rispetto al ritocco di mezzo punto percentuale effettuato a dicembre e ai quattro interventi da 75 bp delle precedenti riunioni.

Secondo Kashkari, “non si dovrebbe reagire in maniera eccessiva ad un singolo report, ma la forza sottostante del settore dei servizi è ancora robusta e penso che molti stiano focalizzando l’attenzione su questo”.

Il presidente della Fed di Minneapolis, tra i più hawkish del Fomc, ha ammesso di essere rimasto sorpreso dai dati sull’occupazione (+517 mila impieghi e disoccupazione al 3,4%), dai quali emerge come finora gli impatti dell’inasprimento monetario sul mercato del lavoro rimangano contenuti. “Non ho ancora visto nulla per rallentare il percorso dei tassi”, afferma Kashkari.

“Dobbiamo aumentare i tassi in modo aggressivo per porre un tetto all’inflazione, dopodiché lasciare che la politica monetaria si faccia strada attraverso l’economia”, ha affermato. “Possiamo sempre fare marcia indietro, quindi dobbiamo lasciare che sia l’inflazione, piuttosto che i nostri modelli, a guidare la politica”.

Per Kashkari il raffreddamento dell’inflazione dei beni, in particolare dei prezzi dei prodotti alimentari, è un buon segno, ma il mercato del lavoro “troppo caldo” renderà più difficile per i funzionari abbassare l’inflazione.

Ricordiamo che l’indicatore preferito dalla Fed, l’indice della spesa per consumi personali, è salito del 5% a dicembre, in calo rispetto al massimo del 7% di giugno, ma ancora lontano dall’obiettivo del 2% della banca centrale.