Chiusura Borse oggi, 06 febbraio 2023: deludono vendite al dettaglio in Eurozona
Seduta negativa per le principali borse europee, frenate anche dalla debolezza a Wall Street in scia al job report di venerdì che ha rimesso in discussione le ipotesi di una Fed più falco.
A Piazza Affari il Ftse Mib recupera in chiusura chiudendo con un rialzo dello 0,27% sopra a quota 27.022 punti; mentre al momento negatività anche a Wall Street con tutti i principali indici al di sotto della parità, con l’indice S&P 500 a quota 4.120 punti.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 03 febbraio 2023
Indici Europa e Italia
L’indice EuroStoxx50 chiude le contrattazioni sopra a 4.200 punti con un calo dell’ 1,22%; mentre l’indice Dax di Francoforte chiude la seduta nuovamente sotto quota 15.400 punti, con un calo dello 0,84%. Vendite anche sull’ Ibex 35 di Madrid che chiude in calo dello 0,68%, ma anche sul Cac40 francese in calo dell’1,34%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
All’interno del paniere principale di Piazza Affari, vendite in particolare su Moncler (-2,25%), Stm (-2,25%) e Finecobank (-1,89%).
In controtendenza Tim (+3,18%), in attesa di una possibile controfferta di Cdp per la rete, dopo la proposta non vincolante avanzata da KKR che verrà esaminata nel Cda del 24 febbraio.
Acquisti anche su Intesa Sanpaolo (+2,69%), promossa dagli analisti dopo i risultati trimestrali diffusi venerdì.
Tra questi, Jp Morgan (overweight) alza il target price da 2,8 a 2,9 euro, Equita (buy) da 2,9 a 3,3 euro, Société Generale (buy) aumenta il prezzo obiettivo da 2,45 a 2,6 euro, Intermonte (outperform) da 3,0 a 3,20 euro, mentre Bank of America passa da neutral a buy con un target price in crescita da 2,7 a 3,25 euro.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sul fronte obbligazionario, torna a salire lo spread Btp-Bund che si amplia a 186 punti base con il rendimento del decennale italiano in risalita al 4,14%.
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Forex
Sul Forex, l’euro/dollaro scende ancora a quota 1,074 mentre fra le materie prime viaggia poco mosso il petrolio, con il Brent a 80 dollari al barile, dopo la discesa della scorsa ottava.
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Calano le vendite al dettaglio nell’Eurozona
Per quanto riguarda i dati macro, a dicembre, gli ordini di fabbrica tedeschi hanno registrato un incremento mensile del 3,2% e una flessione annua del 10,1%, facendo meglio delle attese. Le vendite al dettaglio dell’eurozona sono calate del 2,7% mensile e del 2,8% annuo a dicembre, peggio delle stime.
Domani il focus degli operatori si sposterà su un intervento di Jerome Powell all’Economic Club di Washington.
Tornano in primo piano anche le tensioni geopolitiche, dopo l’abbattimento del pallone cinese da parte degli Usa e l’annullamento della visita del segretario di Stato americano Blinken. Inoltre, gli Usa sono pronti a imporre sanzioni del 200% sull’alluminio russo.