Baidu: anche la Google cinese lancia la propria AI chatbot
Buy scatenati sul titolo della Google cinese Baidu, schizzato alla borsa di Hong Kong di oltre il 15%, al record dalla metà di febbraio del 2022, dopo l’annuncio della chatbot basata sull’AI (intelligenza artificiale) a cui il colosso sta lavorando.
Il titolo Baidu è volato fino al al record dalla metà di febbraio del 2022, brindando alla grande notizia, che conferma l’intenzione della Big Tech made in China di sfidare la chatbot ChatGPT di OpenAI, su cui sta puntando tra l’altro Microsoft.
Nel comunicato diramato da Baidu si legge che il test interno lanciato sul progetto sarà probabilmente completato a marzo, il che significa che l’AI chatbot potrebbe essere resa disponibile al pubblico poco dopo, con il nome di “Ernie bot” in inglese, e “Wenxin Yiyan” in cinese.
Ernie è l’acronimo di “Enhanced Representation through Knowledge Integration”, stando a quanto ha annunciato la stessa Baidu, che ha precisato che “ciò che distingue ERNIE da altri modelli di linguaggio è l’integrazione della sua ampia conoscenza con una quantità enorme di dati, fattore che si traduce in eccezionali capacità di comprensione e di generazione”.
Il modello di linguaggio alla base della chatbot è stato introdotto da Baidu già nel 2019. Da allora, si legge nella nota, “si è evoluto in una serie di grandi modelli avanzati che sono capaci di gestire un’ampia gamma di funzioni, tra cui la comprensione del linguaggio, la generazione del linguaggio, e la generazione di text-to-image generation”.
Già all’inizio di quest’anno, Haifeng Wang, Chief Technology Officer di Baidum aveva enfatizzato, nel corso di una presentazione, l’importanza del deep learning (apprendimento profondo) della parte core dell’intelligenza artificiale, parlando di “un forte potenziale in crescita”.
Non solo Baidu. Nella giornata di ieri è arrivato anche il mega annuncio di Google, che ha lanciato la propria AI chatbot Bard.
Si tratta di una chatbot basata sulla tecnologia LaMda di Google (Language Model for Dialogue Applications, ovvero modello di linguaggio per le applicazioni di dialoghi), che a sua volta attinge ai modelli di linguaggio Gpt: gli stessi su cui è nata l’ormai famosissima ChatGPT di OpenAI su cui non per niente punta il colosso Microsoft.
D’altronde, ha tenuto a dire il ceo di Google Sundar Pichai nell’illustrare la pietra miliare raggiunta da Google:
“L’AI (Intelligenza artificiale, IA in italiano) è la tecnologia più approfondita a cui stiamo lavorando oggi. Che si tratti di aiutare i medici a diagnosticare malattie in anticipo o di permettere alle persone di accedere a informazioni nella propria lingua, l’AI aiuta le persone, le aziende e le comunità a liberare il loro potenziale. E apre nuove opportunità che potrebbero migliorare in modo significativo miliardi di vite. E’ per questo motivo che abbiamo reindirizzato la nostra società verso l’AI sei anni fa. Ed è il motivo per cui la vediamo (l’AI) come lo strumento più importante che ci permetterà di realizzare la nostra missione: organizzare l’informazione del mondo e renderla universalmente accessibile e utile”.
Google ha fatto un esempio concreto di come Bard potrebbe essere utilizzata per semplificare argomenti complessi, presentando la AI chatbot potrebbe spiegare le scoperte del telescopio spaziale della NASA James Webb Space Telescope JWST a un bambino di 9 anni.