Wall Street: futures Usa deboli, Intel pesa sul Nasdaq. Focus su Visa e Chevron
Futures a Wall Street in ribasso, dopo la sessione positiva della borsa Usa alla vigilia, che ha visto l’indice Dow Jones guadagnare più di 205 punti (+0,61%), riportando la quinta sessione consecutiva di rialzi, la più lunga dal mese di ottobre.
Lo S&P 500 è salito dell’1,10%, mentre il Nasdaq, sostenuto dal boom di buy su Tesla post trimestrale (titolo +11% circa), è balzato dell’1,76%.
Dall’inizio della settimana,il Dow Jones e lo S&P 500 hanno incassato rispettivamente rialzi dell’1,7% e del 2,2%, mentre il Nasdaq ha segnato un rally del 3,3%, e si avvia a concludere il mese migliore dallo scorso luglio.
Alle 13.27 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones, sullo S&P 500 e sul Nasdaq riflettono la cautela degli investitori, ma le vendite sono limitate.
Il Nasdaq sconta oggi i forti sell sul titolo Intel (in calo di quasi il 10% nelle contrattazioni dell’afterhours), dopo che il colosso dei chip ha riportato conti relativi al quarto trimestre del 2022 e un outlook sul primo trimestre del 2023 piuttosto deprimenti. Effetto Intel anche su altri titoli chip, come Advanced Micro Devices e Nvidia.
Intel ha annunciato di aver concluso gli ultimi tre mesi dell’anno scorso con un eps su base adjusted di 10 centesimi, la metà rispetto ai 20 centesimi attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv.
Il gigante dei semiconduttori ha riportato nel quarto trimestre del 2022 una perdita netta di 664 milioni di dollari, rispetto agli utili di $4,62 miliardi dello stesso periodo del 2021. Il fatturato si è attestato a $14,04 miliardi, al di sotto dei $14,45 miliardi stimati, segnando una flessione del 32% su base annua.
Resi noti ieri anche i conti di Visa, che hanno battuto le attese.
Il colosso americano delle carte di credito e dei pagamenti digitali ha annunciato di aver riportato nel quarto trimestre del 2022 un eps adjusted di $2,18 e un fatturato di $7,94 miliardi, oltre le stime di Refinitiv di un utile per azione di $2,01 e di ricavi di $7,70 miliardi.
Poco fa sono stati resi noti i conti del colosso petrolifero americano Chevron, che proprio nelle ultime ore ha annunciato un piano di buyback del valore di 75 miliardi di dollari e un aumento dei dividendi.
Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, Chevron riportato un eps di 4,09 dollari, al di sotto dei $4,38 per azione attesi dal consensus.
Ieri pubblicato negli Stati Uniti il dato sul Pil Usa relativo al quarto trimestre del 2022: il Pil americano è salito al tasso annualizzato del 2,9%, oltre il +2,6% atteso dal consensus degli analisti.
L’economia degli States non sembra star rallentando in misura significativa: e questo potrebbe essere un problema per la Fed di Jerome Powell, che non ha lasciato dubbi sulla sua intenzione di frenare in modo importante i fondamentali dell’economia, in modo da poter rallentare anche la corsa dell’inflazione.
Si avvicina la riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed. La riunione prenderà il via il prossimo martedì 31 gennaio, per concludersi con l’annuncio sui tassi nella giornata di mercoledì 1° febbraio.
I mercati prevedono un ulteriore rialzo dei tassi sui fed funds da parte di Jerome Powell & Co. di 25 o 50 punti base.