Intel KO in Borsa: trimestrale ‘orribile’ e outlook da brividi
Intel ha appena annunciato una trimestrale da incubo: “orribile”, come recita il titolo di un articolo della Cnbc dedicato alla trimestrale del colosso americano produttore di chip. Il problema è che, oltre a conti – relativi al quarto trimestre – peggiori delle stime, che hanno messo in evidenza il calo delle vendite, del margine lordo, Intel ha diramato anche un outlook da brividi, a conferma di come, dopo un 2022 da dimenticare, anche il 2023 sarà un anno di grandi sfide, che molto probabilmente non certificherà alcuna ripresa del gruppo.
Il titolo Intel non la prende bene e affonda a Wall Street del 10% circa:
“Chiaramente, i risultati finanziari non sono quelli che speravamo”, ha commentato Pat Gelsinger, ceo di Intel, riferendosi all’ottava trimestrale diramata da quando ha preso le redini del gruppo. A pesare sulla redditività e sul calo delle vendite, in primis, è la profonda contrazione del mercato dei PC, fattore che va al di là del controllo del gigante americano. Gli analisti interpellati dalla CNBC hanno motivato i conti anche con la debolezza della domanda per i prodotti del gruppo .
E’ indubbio tuttavia l’effetto che la crisi che ha colpito il mercato dei personal computer sta avendo sui prodottori di chip.
Il mercato prosegue la sua forte ritirata dopo il boom segnato durante il periodo più buio della pandemia Covid, quando i lockdown e le misure di restrizione stay at home avevano portato i consumatori a fare incetta di personal computer, e Intel aveva assistito di conseguenza a una forte richiesta dei chip per la loro produzione.
Riguardo ai numeri di Intel relativi al quarto trimestre dell’anno, il gigante dei semiconduttori ha riportato una perdita netta di 664 milioni di dollari, rispetto agli utili di $4,62 miliardi dello stesso periodo del 2021.
Su base adjusted, l’eps è stato pari a 10 centesimi, la metà rispetto ai 20 centesimi attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv.
Il fatturato di Intel si è attestato a $14,04 miliardi, al di sotto dei $14,45 miliardi stimati, segnando una flessione del 32% su base annua e scendendo per il quarto trimestre consecutivo.
La ripresa sembra tra l’altro lontana. Per il primo trimestre del 2023, Intel ha dichiarato di prevedere una perdita netta per azione di 15 centesimi, su un fatturato compreso tra $10,5 miliardi e $11,5 miliardi. Gli analisti intervistati da Refinitiv prevedono un utile per azione di 24 centesimi e un fatturato di $13,93 miliardi. Il titolo Intel crolla nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street di quasi il 10%, affondando a 27,16 dollari. Se anche Intel riuscisse a riportare un fatturato in linea con la parte più alta della forchetta, dunque attorno agli $11 miliardi, i ricavi crollerebbero comunque del 40% su base annua.
Intel ha annunciato di prevedere inoltre un margine lordo del 34,1%, in picchiata rispetto al 55,2% del primo trimestre del 2021, quando l’attuale ceo Pat Gelsinger ha preso il comando.
Quanto spaventa gli investitori è tuttavia soprattutto la previsione di una perdita per azione non-GAAP di 15 centesimi, che va comparata con l’utile per azione del primo trimestre del 2022, pari a 1,13 dollari. Si tratterebbe inoltre della prima perdita per azione dall’estate scorsa. Il problema più grave è sempre quello della contrazione attesa per il mercato dei PC, per ora non destinata a fermarsi.
Gelsinger prevede di fatto vendite di PC tra 270 milioni e 295 milioni nel corso del 2023, decisamente al di sotto “delle vendite di un milione di unità al giorno” che lui stesso aveva previsto nel 2021. In poche parole, il colosso è assillato dall’accumulazione di troppi chip che rimangono in magazzino, dunque di troppe scorte, a fronte della debolezza della domanda di personal computer.