Eni: potenziale accordo in Libia per l’estrazione di gas offshore (analisti)
A Piazza Affari andamento fiacco per Eni, che al momento si trova sulla parità a quota 14 euro ad azione. Negli ultimi giorni sono emerse delle indiscrezioni secondo cui Eni starebbe per firmare un accordo con la compagnia petrolifera statale libica Noc sul gas offshore.
In particolare, questo è emerso dalle dichiarazioni del presidente della NOC libica, Farhat Bengdara, secondo cui l’accordo di produzione avrà un valore complessivo di 8 miliardi di dollari.
L’obiettivo dell’accordo sarebbe quello di produrre circa 24 milioni di metri cubi al giorno da due giacimenti di gas offshore nel Mar Mediterraneo.
Secondo Argus e S&P l’accordo in questione dovrebbe essere firmato il prossimo 28 gennaio e prevede lo sviluppo di due giacimenti offshore già precedentemente esplorati e che avrebbero dovuto iniziare la produzione tra il 2017-2018.
Come riporta Equita, è probabile che l`accordo includa anche il progetto Bouri Gas Utilization da 85 mmcf/d, che prevede di catturare la produzione di gas associato che attualmente verrebbe bruciata (flaring) nel giacimento petrolifero Bouri da 25 kbbl/d nel blocco NC-41.
Ricordiamo che Eni produce già gas in Libia dai giacimenti di Wafa e Bahr Essalam gestiti da Mellitah Oil & Gas, Joint venture tra Eni e la Noc libica.
In quest’ottica, il gas proveniente dai giacimenti viene portato in Italia attraverso il gasdotto Green Stream, che ha una capacità di 8 bcm/anno. Eni nel 2021 ha prodotto 198 bcf di gas in Libia. Attualmente, la Libia starebbe cercando di mantenere la produzione di gas a circa 42 milioni di metri cubi al giorno, con circa 25 mln di metri cubi al giorno utilizzati localmente per la produzione di elettricità, 250 mln di metri cubi al giorno esportati, mentre il restante è destinato principalmente all`industria.
Come ricordano gli analisti di Equita le esportazioni di gas dalla Libia all`Italia sono scese quasi costantemente dal livello 2008 e negli ultimi anni la produzione libica di Eni, così come di altre compagnie oil, ha risentito dell`instabilità politica e delle frequenti interruzioni per forza maggiore. L`instabilità ha riguardato prevalentemente le produzioni onshore e hanno mantenuto i volumi al di sotto della capacità produttiva.
Tuttavia, secondo Equita gli investimenti offshore in Libia appaiono meno soggetti all`instabilità e potrebbero portare maggiore valore aggiunto ad Eni sulle forniture gas all`Europa.