Delega fiscale, Draghi risponde a Salvini: ‘non c’è patrimoniale, revisione catasto operazione trasparenza’
“No, non c’è una patrimoniale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa a Brdo, commentando le dichiarazioni che il leader della Lega ha rilasciato a proposito della delega fiscale, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri con il Carroccio grande assente. Nelle ore precedenti, Salvini era tornato a tuonare contro la delega fiscale, parlando di patrimoniale nascosta:
“Io sono ottimista e conto che il Parlamento rispetti il mandato che ha avuto: abbiamo dato la fiducia al governo Draghi per abbassare le tasse non per aumentarle, lo stesso presidente Draghi a Confindustria ha detto ‘è il momento di ridare soldi agli italiani non di prenderli’, quindi non mi basta il fatto che il ministro Franco mi dica ‘eh ma chi ci sarà fra qualche anno vedrà che cosa fare’ – ha detto oggi Salvini, parlando nei pressi del Senato – Io non ti do una delega in bianco perché fra qualche anno tu mi vada a fregare, questa è una patrimoniale nascosta”.
Salvini ha ribadito: “ogni possibilità attuale o futura di un aumento della tassa sulla casa non potrà mai avere il sostegno della Lega. Salvini ha spiegato che “nel comma 2 dell’articolo 7, lettere a e b, c’è il perché la Lega non ha votato. C’è un aumento possibile delle tasse sulla casa”, laddove si parla di “rendita attualizzata” e di “meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane”.
Nel suo discorso, Draghi ha però spiegato che non c’è nulla di nascosto e che anzi la revisione del catasto è una operazione di “trasparenza”, che non farà aumentare le tasse.
“Perchè – ha commentato – fare la verifica dei valori? In termini generali, perchè nascondersi dietro l’opacità? Perchè calcolare le tasse sulla base di numeri che non hanno senso? Non è meglio essere trasparenti? Poi la decisione se far pagare o meno è una decisione diversa, infatti abbiamo deciso che non si tocca assolutamente nulla, cioè le persone continueranno a pagare quanto pagano oggi. Inoltre la revisione prende 5 anni e quindi di eventuali decisioni se ne parlerà dal 2026. Una è una operazione trasparenza, l’altra è una decisione di politica fiscale”.
“Il motivo per cui si fanno queste cose – ha detto ancora il presidente del Consiglio – è per riequilibrare il carico fiscale, perchè è evidente come ci siano tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quanto dovuto. E’ un’operazione di trasparenza fiscale e alcuni esperti dicono che la maggioranza dei contribuenti finirà per pagare meno, tra l’altro”.