Tim e dimissioni ceo Vivendi: il commento. Occhio al titolo
Titolo Tim sotto i riflettori in Borsa dopo la notizia delle dimissioni dal cda del ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, presente nel board dal 2015.
L’addio al cda di TIM è stato reso noto dalla stessa società telefonica, dopo le indiscrezioni riportate inizialmente da Il Sole 24 Ore.
La grande attesa, a questo punto, per l’incontro tra il governo e azionisti, in calendario il prossimo 25 gennaio.
Insieme a Mps, indubbiamente il dossier TIM è tra quelli che più scottano sul tavolo del governo Meloni.
Oggi a Piazza Affari, le quotazioni di TIM sono scattate nei primi minuti di contrattazioni fin oltre il +3%, cercando di replicare il rally della vigilia, prima di limare i guadagni.
Così gli analisti di Equita SIM commentano le novità delle ultime ore:
“Ieri TIM ha comunicato le dimissioni con effetto immediato dal CdA di Arnauld de Puyfontaine. Le dimissioni sono state motivate dallo stesso de Puyfontaine con la volontà, in questa fase di dialogo costruttivo con le
istituzioni, di poter lavorare liberamente e in modo costruttivo e trasparente a vantaggio di TIM e dei suoi azionisti, rilanciando un percorso di crescita per TIM e operando per vedere riconosciuto il reale valore
dell’azienda e della sua rete“.
Equita SIM ha messo in evidenza che Vivendi ha confermato che l’Italia e TIM rimangono centrali nei propri piani di investimento.
“La decisione di de Puyfontaine a nostro avviso potrebbe segnalare che il CdA e il governo si stanno muovendo nella direzione della vendita di NetCo alla cordata guidata da CDP (in linea con quanto era stato prospettato al CMD di TIM e con quanto era stato definito dal MoU) piuttosto che nella direzione del demerger, supportata da Vivendi – si legge nel commento – Nel ruolo di puro azionista, Vivendi avrebbe più libertà di prendere una posizione sulla proposta sulla rete o di proporre piani alternativi (articoli di stampa oggi ipotizzano anche che Vivendi possa mirare a un cambio di governance, dalla sostituzione del Presidente Rossi fino alla revisione -secondo La Stampa – dell’intero consiglio)“.
La SIM milanese prosegue, commentando che “la notizia ci sembra quindi positiva in quanto segnaletica di un chiarimento e di un’accelerazione sul percorso individuato dal governo per la rete, anche se Vivendi sembra mantenere un atteggiamento fortemente contrario e quindi non essere disposta ad appoggiarlo”.
“La nostra idea – conclude Equita SIM – è sempre stata che un’offerta per NetCo possa essere meno complessa da perseguire piuttosto che un demerger che dovrebbe poi affrontare il tema dell`eccesso di leva. Le valutazioni che circolano su NetCo (oggi La Stampa parla di 19bn, il Corriere riporta il range 17-19bn) sono per altro coerenti con le nostre ipotesi e con la necessità per il gruppo di raggiungere un leverage gestibile post cessione. Ricordiamo i prossimi eventi: 18 gennaio, CDA di TIM. 25 gennaio: tavolo di consultazione per le proposte a favore del settore“.
Ieri le indiscrezioni de Il Sole 24 Ore hanno fatto scattare subito le azioni TIM al rialzo. Dal comunicato di TIM, è poi emerso che “Arnaud De Puyfontaine ha soggiunto come, in questa fase di dialogo costruttivo fra i principali azionisti di TIM e le istituzioni sotto la guida del nuovo Governo, sia fondamentale che tutte le parti siano libere di lavorare in maniera costruttiva e trasparente nell’interesse della Società e di tutti i suoi azionisti”.
LEGGI IL COMUNICATO DI TIM