Wall Street trattiene il respiro nell’Inflation Day, fari sempre su Fed. Cosa prevede il consensus
Futures Usa ancora inchiodati attorno alla parità a Wall Street, nell’Inflation Day made in Usa.
Oggi sarà una giornata cruciale per Wall Street e, di conseguenza, per l’azionario globale. Dal fronte macro americano verrà reso noto infatti l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di dicembre.
Ieri performance positiva per la borsa Usa: il Dow Industrial Average ha chiuso in rialzo di 268,75 punti (+0,8%), a 33.973
punti; lo S&P 500 è salito di 50,34 punti (+1,2%), a 3969.60 punti, mentre il Nasdaq è balzato per la quarta sessione consecutiva, in progresso dell’1,76% a quota 10.931,68.
In evidenza la cautela degli investitori in attesa del dato relativo all’inflazione Usa. Il sentiment è tuttavia lievemente positivo: alle 13.50 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones, sullo S&P 500 e sul Nasdaq riportano rialzi dello 0,16%, 0,18% e 0,10% circa. I tassi sui Treasuries Usa sembrano scommettere sull’indebolimento dell’inflazione: quelli a 10 anni scendono al 3,517%, mentre quelli a due anni sono in flessione al 4,22%.
C’è qualcuno che è ottimista sul dato che sta per essere pubblicato.
E’ il caso di Jeff Buchbinder, chief equity strategist di LPL Financial che, in una nota riportata dalla Cnbc, ha detto che, a suo avviso, “l’inflazione dovrebbe continuare a scendere, permettendo alla Fed di porre fine ai rialzi dei tassi in primavera, a sostegno degli utili societari”.
L’indice CPI darà importanti indicazioni sul trend dell’inflazione negli Stati Uniti, fornendo segnali sulle possibili prossime mosse della Fed di Jerome Powell, in particolare sull’entità del prossimo rialzo dei tassi, che potrebbe essere di 50 punti base o di 25 punti base, secondo gli operatori di mercato.
Gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono un indice dei prezzi al consumo CPI headline in crescita del 6,6% su base annua nel mese di dicembre, rispetto al +7,1% di novembre, e un trend su base mensile praticamente piatto.
Il CPI core è atteso anch’esso in rallentamento su base annua, in rialzo del 5,7% a dicembre dopo il 6% di dicembre.
Su base mensile, la componente core dell’indice dei prezzi al consumo Usa è attesa invece in rafforzamento dello 0,3%, dopo il +0,2% di novembre.
A Wall Street l’attenzione degli investitori è stata rivolta negli ultimi giorni scorsi alle dichiarazioni di alcuni esponenti della Fed.
La presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha detto di ritenere che la Federal Reserve alzerà i tassi sui fed funds fino a oltre il 5%, mentre il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha sottolineato che, a suo avviso, la la banca centrale americana guidata da Jerome Powell dovrebbe alzare i tassi al di sopra della soglia del 5% entro l’inizio del secondo trimestre di quest’anno, per mantenerli poi a quel livello ‘per un periodo lungo di tempo’.
Ancora più hawkish le previsioni di Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan, che ha detto di ritenere che il tasso terminale della Fed possa confermarsi addirittura pari al 6%.