World Bank chiama in causa banche centrali: il nuovo outlook su Pil Usa, Giappone, Europa
Il forte downgrade lanciato dalla World Bank-Banca Mondiale sull’outlook di crescita del Pil globale nel 2023 (dal +3% precedentemente atteso al +1,7%) è stato provocato soprattutto dalla revisione al ribasso significativa delle stime di crescita del Pil Usa.
Ora la World Bank prevede un’espansione dell’economia americana dello 0,5% nel 2023, rispetto al +2,4% atteso nel precedente outlook.
Tagliato dalla Banca Mondiale anche l’outlook di crescita della Cina, dal +5,2% al +4,3%, del Giappone (dal +1,3% al +1%), dell’Europa e Asia centrale (dal +1,5% al +0,1%).
“La crescita globale è rallentata al punto che l’economia mondiale è pericolosamente vicina a cadere in recessione”, si legge nel report della Banca Mondiale, a causa di “rapide e simultanee” strette di politica monetaria avviate in un contesto di crescita debole.
La Banca Mondiale ha sottolineato nel suo report che è possibile che le politiche monetarie più restrittive lanciate dalle banche centrali di tutto il mondo siano state necessarie, al fine di contrastare l’inflazione. Ma quelle politiche (incentrate sul rialzo dei tassi) “hanno contribuito a un peggioramento significativo delle condizioni finanziarie globali, che sta frenando in modo notevole l’attività” economica.
“Gli Stati Uniti, l’area euro e la Cina stanno attraversando tutti un periodo di debolezza pronunciata, e gli effetti che ne stanno conseguendo stanno esacerbando altri ostacoli affrontati dai mercati emergenti e dalle economie in vie di sviluppo”, si legge nel report della Banca Mondiale.
La World Bank ha rivisto al ribasso anche le proiezioni di crescita del Pil globale per il 2024, dal +3% precedentemente atteso al +2,7%.