Bilanciare prospettive di lungo termine con i rischi di breve: ecco la sfida per gli investitori nel 2023
Se il 2022 è stato un anno peculiare in cui, soprattutto negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un costante deterioramento degli indicatori del sentiment, come sarà il 2023 appena iniziato? A fornire una sua view Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm secondo cui “la buona notizia è che l’aspettativa di una contrazione dell’economia è già stata prezzata dai mercati, almeno in parte”.
“Prezzi e valutazioni azionarie sono infatti calati significativamente nel corso dell’anno, nonostante le società quotate siano riuscite a mantenere gli utili stabili. Ancora una volta, quindi, sembra esserci una discrepanza tra realtà e percezione. Lo scenario di una recessione non è mai stato tanto atteso come per il prossimo anno, con una probabilità stimata all’80% nell’Eurozona e al 65% negli Stati Uniti” aggiunge Rossignoli.
Il che “potrebbe essere una buona notizia per gli investitori, dal momento che un rallentamento dell’attività economica (se lieve, come anche le proiezioni più pessimistiche sembrano suggerire) ridurrebbe la spinta al rialzo dei prezzi, allentando la pressione sulle banche centrali per inasprire la politica monetaria” aggiunge l’analista.
Come andrà l’inflazione nel 2023?
Ma “se è troppo presto per affermare che l’inflazione sia stata domata” sostiene Rossignoli “è pur vero che la traiettoria dei prezzi sia diventata più prevedibile”. In un grafico l’esperto rappresenta le tre traiettorie possibili:
“Negli ultimi mesi i mercati temevano che la crescita dei prezzi potesse andare fuori controllo ma la normalizzazione dei problemi strutturali unita a politiche monetarie efficaci sta riducendo la sorpresa inflazionistica, aprendo uno scenario positivo per gli investitori” aggiunge.
In conclusione, l’analista di Moneyfarm sostiene che “una potenziale sopravvalutazione da parte dei mercati della capacità della Federal Reserve di calmare l’inflazione è certamente un rischio”. “Inoltre – aggiunge – esiste la possibilità di una recessione più forte del previsto che potrebbe creare una certa instabilità all’interno del sistema finanziario. Con il deterioramento della situazione economica, la pressione sugli utili aumenterà e le aziende potrebbero dimostrarsi meno resilienti che in passato. Il mercato immobiliare è sotto pressione in varie economie sviluppate, senza contare le sfide politiche e geopolitiche che caratterizzano l’attuale panorama internazionale”.
Cosa devono fare gli investitori
Le prospettive per gli investitori rimangono complesse, ma sono comunque presenti opportunità per generare rendimenti a lungo termine. “Le valutazioni di mercato sono allettanti e, in particolare per le obbligazioni, sono migliori rispetto a tutti gli altri anni in cui Moneyfarm ha svolto il suo processo asset allocation strategica (l’annuale revisione delle aspettative delle asset class nei suoi portafogli). Questa è sicuramente una buona notizia per gli investitori. Prima di aumentare l’esposizione al rischio dei portafogli, tuttavia, occorre che i mercati continuino sulla traiettoria promettente degli ultimi mesi. La sfida è bilanciare le prospettive di lungo termine con i rischi di breve, sia per quanto riguarda la duration che per quanto riguarda l’esposizione azionaria” conclude.