Outlook mercati 2023. Il ritorno dei titoli di Stato a beni rifugio: su quali puntare
Il 2022 che sta per finire è stato un anno deludente per gli investitori, con solo pochi asset che hanno generato rendimenti positivi e in prospettiva, potrebbe costringere a ripensare al significato di diversificazione e gestione del rischio in un contesto di maggiore incertezza.
Così Michael Walsh, Multi‑Asset Solutions Strategist di T. Rowe Price secondo cui “se prendiamo un portafoglio composto per il 50% da azioni globali e per il 50% da obbligazioni globali, nel 2022 le perdite di questo portafoglio presumibilmente “bilanciato” sarebbero state vicine a quelle registrate nel 2008, durante la fase più profonda della crisi finanziaria globale. Con l’aumento della volatilità dei mercati che probabilmente rimarrà, gli investitori dovrebbero prepararsi a una turbolenza ancora maggiore nel 2023″.
Riteniamo che la dispersione dei rendimenti tra le diverse asset class e la continua volatilità dei principali mercati dimostrino l’importanza di investire a livello globale e di avere la flessibilità necessaria per sfruttare un ampio ventaglio di opportunità. I rendimenti degli ultimi mesi dimostrano che nessuna singola tipologia di asset – titoli di Stato, alternative o metalli preziosi – potrà sempre rappresentare un’ancora per i portafogli multi-asset. Gli investitori devono diversificare i loro diversificatori tradizionali.
Il recente aumento dei rendimenti significa che i titoli di Stato potrebbero tornare ad assumere il loro tradizionale ruolo di beni rifugio in caso di fattori economici o geopolitici molto negativi. Se il sentiment del mercato diventa molto negativo, in particolare se si verifica una fuga versa la qualità a causa di un improvviso shock economico o geopolitico, è probabile che si riaffermi l’attrattività dei titoli di Stato statunitensi, dei Bund tedeschi o dei titoli di Stato giapponesi. Più in generale, attingere al mercato globale dei titoli di Stato, coprendo sistematicamente l’esposizione valutaria all’estero, offre diversificazione ed un più ampio ventaglio di opportunità di investimento. Inoltre, le obbligazioni indicizzate all’inflazione sono uno dei pochi asset che offrono cash flow che aumenta in linea con l’inflazione.
Le allocazioni in valute rifugio, come il dollaro USA, il franco svizzero e lo yen giapponese, possono contribuire alla diversificazione del portafoglio in periodi di stress. L’esposizione può essere ottenuta, ad esempio, attraverso la personalizzazione del programma di copertura valutaria all’interno dei mandati fixed income globali.
Per gli abili gestori attivi, la volatilità è un’amica. Crea opportunità, poiché i prezzi si allontanano dai valori intrinseci. Le strategie più conservative che offrono un’esposizione realmente non correlata ai mercati liquidi tradizionali, o addirittura cercano opportunità per offrire flussi di rendimento diversificati da questi, hanno dimostrato il loro valore nel corso dell’anno e pensiamo che continueranno a farlo anche l’anno prossimo.