Mps: Bce conferma requisiti Srep, toglie divieto dividendi
Mps: la Bce ha rimosso il divieto alla distribuzione dei dividendi, a seguito del “buon esito” dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro da parte della banca senese. Lo ha annunciato la stessa banca guidata dal ceo Luigi Lovaglio, in una nota da cui è emerso, anche, che la Banca centrale europea ha confermato i requisiti patrimoniali che dovranno essere rispettati a partire dal 1° gennaio 2023.
“Considerato il buon esito dell’operazione di aumento di capitale per 2,5 miliardi di Euro, la Bce ha, inoltre, rimosso il divieto di distribuzione di dividendi, sostituendolo con l’obbligo per la Banca di ottenere la preventiva autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Monte dei Paschi.
Per quanto riguarda i requisiti patrimoniali, sono stati confermati quelli richiesti per il 2022, “già ampiamente rispettati”. Ovvero:
- Nel 2023 per il Gruppo MPS – a livello consolidato – è previsto un requisito patrimoniale SREP complessivo (Total SREP Capital Requirement – TSCR) del 10,75%, che include
- Un requisito minimo di fondi propri – Pillar 1 (‘P1R’) dell’8% (di cui 4,50% in termini di CET1)
- Un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (‘P2R’) del 2,75%, che si attesta sullo stesso livello che era stato richiesto per il 2022, da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 – CET1 – e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 – Tier 1.
- Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio, ottenuto aggiungendo al TSCR un Combined Buffer Requirement (CBR) del 2,75% è del 13,50%.
- Il requisito minimo complessivo in termini di CET 1 ratio è pari al 8,80%, somma tra P1R (4,50%), P2R (1,55%) e CBR (2,75%); il requisito minimo complessivo in termini di Tier 1 è pari al 10,82%, inclusivo di P1R del 6%, P2R del 2,06% e CBR del 2,75%.
Dalla nota del Monte dei Paschi di Siena è emerso anche che “i coefficienti patrimoniali della Banca a livello consolidato al 30 settembre 2022, tenuto conto dell’aumento di capitale conclusosi lo scorso 4 novembre per circa 2,5 mld di euro e dei relativi costi, risultano pari a: 15,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, 15,7% per il Tier 1 ratio, 19,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022; 14,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, 14,7% per il Tier 1 ratio, 18,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri a regime”.
“Per quanto riguarda la Pillar II Capital Guidance (P2G), è confermata pari a 2,50%, da soddisfare con Common Equity Tier 1″.
La notizia tuttavia non entusiasma gli investitori, con il titolo Mps che riporta a Piazza Affari una performance in rosso, a metà giornata.