Manovra Meloni: Ue dà l’ok ma Pos e tetto contante bocciati. Appello su riforma fisco
L’Unione europea si esprime sulla manovra del governo Meloni, approvando nel complesso la bozza della legge di bilancio per il 2023, con tanto di distinguo tuttavia su alcune misure come quelle sulle pensioni, l’evasione fiscale e il Pos.
Nella manovra italiana comunicata a Bruxelles, riporta l’agenzia di stampa Ansa, ci sono misure “che non sono in linea” con le raccomandazioni specifiche per l’Italia relative alla lotta all’evasione fiscale.
Nel mirino della Commissione europea c’è la disposizione che innalza il tetto al contante da 2 a 5mila euro nel 2023, della misura “equivalente a un condono” di cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1.000 euro relativi al 2000-2015, del limite a 60 euro per rifiutare pagamenti Pos senza sanzioni.
Ancora, l’Ue bacchetta il governo Meloni sulle pensioni, in particolare sul “rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023, dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022”.
In ogni caso la bozza della legge di bilancio per il 2023 è in linea con le poliche che sono state concordate lo scorso luglio dai governi Ue.
Passi indietro sono stati comunque fatti, e la Commissione Ue lo scrive chiaramente. Viene rilevato anche che l’Italia “non ha ancora compiuto progressi riguardo alla riforma fiscale volta a ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e ad aumentare l’efficienza del sistema fiscale”.
Il numero due della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha commentato il Dpb, affermando che “la bozza di bilancio dell’Italia rispetta le raccomandazioni dell’Ue per il 2023”.
Detto questo, ha precisato Dombrovskis, l’Italia “dovrebbe indirizzare meglio le misure energetiche per ridurre la domanda e aiutare i più vulnerabili. Dovrebbe inoltre tenere sotto controllo la spesa corrente e mantenere il ritmo delle riforme e degli investimenti”.