Apple e Twitter in rotta di collisione: il piano di Elon Musk che potrebbe cambiare i rapporti tra i due big
Appena insediatosi ha già rivoluzionato Twitter. Parliamo di Elon Musk, patron di Tesla e Space X e ora del famoso social media.
Il progetto per Twitter è di aumentare notevolmente la quantità di denaro che guadagna attraverso gli abbonamenti, aprendo al contempo il sito a una maggiore “libertà di parola” che in alcuni casi sembra significare il ripristino di account precedentemente vietati, come quello dell’ex presidente Donald Trump.
Ma i piani di Musk per Twitter potrebbero metterlo in conflitto con due delle più grandi aziende tecnologiche: Apple e Google.
I piani di Musk per Twitter
Il progetto di Musk crea il rischio che Twitter possa violare le regole sulle app di Apple o Google in modo tale da rallentare l’azienda o addirittura far ritirare il suo software dagli app store. Le linee di battaglia sono state tracciate. La scorsa settimana, Musk si è lamentato in un tweet delle tariffe applicate dagli app store, che si aggirano tra il 15% e il 30% delle vendite digitali.
“Le tariffe degli app store sono ovviamente troppo alte a causa del duopolio iOS/Android”, ha twittato Musk. “È una tassa nascosta del 30% su Internet”. In un post successivo l’imprenditore ha citato la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, che starebbe indagando sulle regole degli app store.
Nel fine settimana Phil Schiller, l’ex responsabile marketing di Apple che ancora supervisiona l’App Store, ha apparentemente cancellato il suo seguitissimo account Twitter con centinaia di migliaia di follower.
Alcuni segnali indicano che Twitter ha già visto un aumento di contenuti dannosi da quando Musk ha preso il comando, mettendo a rischio le app dell’azienda.
Il piano di Musk di offrire badge di verifica blu a pagamento ha portato anche al caos e ad account che impersonano grandi aziende e personaggi, che hanno fatto sì che alcuni inserzionisti si allontanassero dal social network. “E quando ho lasciato l’azienda, le telefonate dei team di revisione delle app erano già iniziate”, ha scritto questo mese sul New York Times l’ex responsabile di Twitter per la fiducia e la sicurezza Yoel Roth.
Il rapporto di Apple e Twitter
Twitter e Apple sono partner da anni. Nel 2011 Apple ha integrato i tweet nel suo sistema operativo iOS. I tweet che fungono da comunicazioni ufficiali dell’azienda vengono regolarmente pubblicati sotto l’account dell’amministratore delegato di Apple, Tim Cook. Apple ha pubblicizzato i nuovi iPhone e i suoi grandi eventi di lancio su Twitter.
Ma il rapporto sembra destinato a cambiare, dato che Musk si sta muovendo per generare una maggiore quantità di entrate dagli abbonamenti.
Twitter ha registrato entrate per 5,08 miliardi di dollari nel 2021. Se in futuro la metà di questi ricavi proverrà dagli abbonamenti, come Musk ha dichiarato di voler fare, centinaia di milioni di dollari finiranno per andare ad Apple e Google: una piccola somma per loro, ma un colpo potenzialmente enorme per Twitter.
Una delle regole principali di Apple è che i contenuti digitali – monete di gioco, abiti di un avatar o un abbonamento premium – acquistati all’interno di un’app per iPhone devono utilizzare il meccanismo degli acquisti in-app, con cui Apple fattura direttamente all’utente. Apple prende il 30% delle vendite, che scende al 15% dopo un anno per gli abbonamenti, e paga il resto allo sviluppatore.
Un’opzione che potrebbe vagliare Musk è quella di adottare un approccio simile a quello di Spotify: offrire un prezzo più basso di 9,99 dollari sul web, senza pagare una quota ad Apple, e poi gli utenti devono semplicemente accedere al loro account esistente all’interno dell’app. Gli utenti che sottoscrivono un abbonamento Premium all’interno dell’app per iPhone pagano 12,99 dollari, coprendo di fatto le spese di Apple. Oppure Twitter potrebbe andare oltre, come Netflix, che nel 2018 ha smesso di offrire abbonamenti tramite Apple.
Musk potrebbe vendere Twitter Blue sul sito web dell’azienda a un prezzo più conveniente e twittare ai suoi oltre 118 milioni di follower che Blue è disponibile solo su Twitter.com. Questa soluzione potrebbe funzionare.
Ma ciò significa anche che Twitter dovrebbe eliminare molte opzioni per informare gli utenti sull’abbonamento all’interno dell’app, dove è più probabile che prendano una decisione d’acquisto. E Apple ha regole dettagliate su ciò che le app possono linkare per informare gli utenti sulle modalità di pagamento alternative. Insomma la battaglia è aperta.