Ftse Mib maglia nera in Europa complici i dividendi, Tim tra i peggiori
Piazza Affari chiude in coda alle borse europee, con il Ftse Mib in ribasso dell’1,3% a 24.356 punti, frenato dallo stacco dei dividendi di 8 blue chip.
Finale lievemente negativo per gli altri indici del Vecchio Continente, mentre Wall Street prosegue in calo, con vendite in particolare sugli energetici e i tecnologici. In rialzo il dollaro, con l’EUR/USD a 1,0245, mentre affonda il petrolio (Wti -5,2% a 75,95 dollari) in scia alla possibilità che l’Arabia Saudita valuti un aumento della produzione dell’Opec+ fino a 500.000 barili al giorno.
Il sentiment è frenato anche dal peggioramento della situazione Covid in Cina, con la nascita di nuovi focolai che fa temere per ulteriori restrizioni. Nel frattempo, gli operatori continuano a interrogarsi sulle prossime mosse delle banche centrali, in attesa dei verbali relativi alle ultime riunioni di Fed e Bce, in uscita questa settimana.
Lo stacco della cedola penalizza soprattutto Mediobanca (-7,4%), Tenaris (-5,4%) ed Eni (-5,2%). In forte calo Saipem (-5,7%), frenata dal tonfo del greggio e dalla sentenza della Corte Suprema algerina nell’ambito del procedimento penale relativo al progetto GNL3 Arzew, che conferma una sanzione di 199 milioni di euro tra ammende e risarcimenti danni.
Negativa Telecom Italia (-4,1%), dopo che il ministro Urso ha smentito un eventuale piano alternativo sulla rete unica, incentrato su una cessione iniziale di una quota di maggioranza a Cdp e sulla successiva vendita della rimanente quota di minoranza.
In controtendenza Inwit (+1,3%), Unicredit (+1,2%) e Banco Bpm (+0,9%).