Banco BPM: utile netto adjusted migliore della storia. Castagna rivede al rialzo l’outlook e conferma no a Mps
Banco BPM, la banca italiana guidata da Giuseppe Castagna, ha annunciato di aver chiuso i primi nove mesi dell’anno al 30 settembre 2022 con un utile netto di € 510,5 milioni, in crescita dell’8,2% su base annua, rispetto ai € 472,0 milioni nei primi nove mesi del 2021. Nel terzo trimestre dell’anno, l’utile netto si è attestato a € 126,5 milioni, in flessione del 38,6% su base annua, rispetto ai 206,1 milioni nel 2° trim. 2022m, principalmente a causa degli oneri relativi al sistema bancario). Su base adjusted, l’utile netto è stato pari a € 155,4 milioni nel 3° trim. 2022 (€ 297,8 milioni nel 2° trim. 2022; -47,8% principalmente a causa degli oneri relativi al sistema bancario) e a € 652,4 milioni al 30 settembre 2022 (€ 564,8 milioni nei primi nove mesi del 2021; +15,5%).
I conti hanno messo in evidenza una redditività record per il terzo trimestre consecutivo e l’utile netto adjusted migliore alla nascita del gruppo.
Guardando al futuro, Banco BPM ha detto di prevedere “il proseguimento del trend di derisking e il mantenimento di solidi livelli di copertura; questo grazie anche all’pproccio conservativo nelle valutazioni adottate negli ultimi anni e confermate nel corso del 2022, sia sulle esposizioni performing che non performing. Per l’intero esercizio si prevede un significativo miglioramento dell’utile netto del Gruppo rispetto al 2021, con un trend che supera sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico”.
Nel corso della conference call l’a.d. Giuseppe Castagna ha confermato il “no” a Mps:
“Sono felice che Mps abbia concluso l’aumento di capitale con successo e sono sicuro che ora si concentreranno sul loro piano. Non posso dire altro, non eravamo interessati prima e non siamo interessati ora”, ha detto il ceo di Piazza Meda, sottolineando che Banco BPM va avanti con la sua “road map, che ha dimostrato di essere di successo anche in una situazione stand alone”.
L’AD ha messo in evidenza che la banca è “un anno avanti” rispetto ai target del piano industriale. Il titolo balza a Piazza Affari di oltre il 2%.
Come riportato anche dalla nota di Equita SIM, alla luce del significativo beneficio atteso dal rialzo dei tassi, Banco BPM ha rivisto al rialzo l’outlook per il 2022 e per il 2023.
In particolare:
- Sul 2022, l’EPS (utile per azione) è stato rivisto al rialzo da 0,4 euro a c.0.45 euro (implied NI utile netto di 680mn rispetto alla stima precedente di Equita di 693mn) con un CET1 pro forma > 13%.
- Sul 2023, EPS è stato rivisto da circa 0.5 euro di piano a > 0,6 euro (con utile netto implied superiore a 910mn, ovvero del 13% rispetto alla precedente stima di Equita), assumendo un EUR 3M al 2%.
Dalla call di Piazza Meda è emerso inoltre che:
- E’ stata aggiornata la sensitivity del 2023 NII a un rialzo dei tassi di 100bps (conle nuove condizioni sul TLTRO) vista ora a 220mn (da 360mn prec.)
- Non è stato fornito alcun update rilevante sulla selezione del partner bancassicurativo, attesa per fine anno
- Ribadito che non c’è alcun interesse per Mps Monte dei Paschi di Siena
- BAMI ha overlays per 125mn per fronteggiare un deterioramento dello scenario macro.
Banco BPM: tutto su margine di interesse, derisking, CET 1 ratio, impieghi e raccolta
Il margine di interesse di Banco BPM è stato di € 551,3 milioni nel terzo trimestre, rispetto ai € 527,6 milioni del secondo trimestre, in crescita del 4,5%, e di € 1,590 miliardi al 30 settembre 2022, in rialzo del 3,6% rispetto agli € 1,535 miliardi dello stesso periodo del 2021.
Le commissioni nette sono ammontate a € 473,2 milioni nel terzo trimestre, in flessione del 2,8% rispetto ai € 486,8 milioni del secondo trimestre e a € 1,440,1 miliardi al 30 settembre 2022 (€ 1,425 miliardi nei primi nove mesi del 2021, in crescita dell’ +1,0%).
Nel comunicato diffuso dalla banca guidata da Giuseppe Castagna si legge che, nel corso dei primi nove mesi dell’anno, “nonostante il difficile quadro macroeconomico, lo sforzo commerciale ed organizzativo del Gruppo ha fatto registrare ottimi risultati operativi, con una redditività a livelli record che ha consentito il raggiungimento di un risultato netto pari a € 510 milioni, che sale al livello di € 652 milioni in termini di risultato netto adjusted, che rappresenta il miglior risultato dalla nascita del Gruppo Banco BPM. In particolare, i proventi operativi ‘core’ evidenziano una performance rilevante, risultando pari a € 3,167 miliardi con una crescita del 2,0% rispetto ai primi nove mesi del 2021, grazie al contributo positivo del margine di interesse (+3,6% a/a) e delle commissioni nette (+1,0% a/a).Tale dinamica, unitamente all’attenta gestione dei costi, ha consentito il raggiungimento di un cost/income ratio pari al 54,4% in miglioramento rispetto al 55,2% dei primi nove mesi del 2021 e al 55,8% dell’intero esercizio 2021. Le rettifiche su finanziamenti alla clientela si attestano a € 498 milioni in riduzione del 26,1% rispetto al 30 settembre 2021, pur garantendo il mantenimento di un solido profilo di copertura dei crediti. Il risultato lordo dell’operatività corrente sale a € 1,001 miliardi rispetto a € 788 milioni dei primi nove mesi del 2021 con una crescita del 27,1%.
Banco BPM ha comunicato “risultati molto significativi anche sul fronte degli impieghi” . In particolare:
- Gli impieghi netti performing ‘core’ (costituiti da mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) raggiungono € 102,9 miliardi con una crescita del 3,4% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 3,2% su base annua.
- Il volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese raggiunge l’importo di € 20,3 miliardi, in crescita del 20,6% su base annua.
Riguardo ai principali aggregati patrimoniali:
- Impieghi netti a clientela € 109,4 miliardi: +0,6% a/a (di cui crediti in bonis +1,4% e crediti deteriorati -22,9% rispetto al 30 settembre 2021) e stabili rispetto al 31 dicembre 2021 (di cui crediti in bonis +0,5% e crediti deteriorati -17,9%);
- Raccolta diretta da clientela € 122,7 miliardi: +1,1% a/a e -0,4% rispetto a fine dicembre 2021; raccolta ‘core’ a € 103,3 miliardi (+0,8% a/a e -1,6% rispetto a fine 2021);
- Raccolta indiretta da clientela € 87,8 miliardi: -9,1% a/a e -11,3% rispetto al 31 dicembre 2021 (per effetto della discesa delle quotazioni delle attività finanziarie), di cui:
- risparmio gestito € 58,6 miliardi
- risparmio amministrato € 29,3 miliardi.
Banco BPM ha confermato anche “un ulteriore progresso del processo di derisking (€ -1,8 miliardi nei nove mesi, inclusa la cessione relativa al progetto ‘Argo’ finalizzata nel secondo trimestre dell’anno), che ha consentito di proseguire nell’azione di riduzione dei non performing loans, la cui incidenza sul totale dei crediti lordi si riduce al 4,7%, portando il totale dei crediti non performing lordi da € 6,6 miliardi di settembre 2021 a € 5,3 miliardi.
Il processo di derisking della banca guidata da Giuseppe Castagna è tutto inciso nei numeri: lo stock di crediti deteriorati netti è sceso del 17,9% rispetto alla fine del 2021 a € 2,7 miliardi, in calo del 22,9% su base annua.
Riguardo al Coverage:
- Sofferenze: 62,7% (58,6% al 31 dicembre 2021 e 56,5% al 30 settembre 2021); considerando anche i write-off, la copertura risulta pari al 71,3%;
- Inadempienze probabili: 41,7% (44,0% al 31 dicembre 2021 e 43,3% al 30 settembre 2021);
- Totale crediti deteriorati: 49,4% (48,9% al 31 dicembre 2021 e 47,4% al 30 settembre 2021); considerando anche i write-off, la copertura risulta pari al 54,6%.
- Texas Ratio in ulteriore miglioramento al 23,5% rispetto al 27,2% di fine 2021 e al 29,2% del 30 settembre 2021.
Molto solida la posizione patrimoniale:
- CET 1 ratio e MDA buffer fully phased con l’applicazione del Danish Compromise rispettivamente al 12,4% e a 387 p.b..
- A livello stated CET 1 Ratio phased-in e CET 1 Ratio fully phased si attestano rispettivamente al 13,50% e al 12,05%.
Banco BPM: completato primo step per integrazione bancassurance
Banco BPM ha ricordato nel comunicato con cui ha diffuso i conti che nei primi nove mesi del 2022 “il Gruppo ha posto le basi per una completa integrazione del business assicurativo con l’acquisizione, perfezionata in data 22 luglio 2022 a seguito dell’ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, dell’81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., per un corrispettivo di € 309,4 milioni. Bipiemme Vita a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni. Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM nel mese di aprile aveva infatti deliberato di esercitare l’opzione per l’acquisto dal partner Covéa Coopération SA dell’81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante nel ramo vita, di cui Banco BPM già possedeva una quota del 19%. Le due compagnie, che hanno contestualmente modificato la propria denominazione sociale in Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, vengono consolidate integralmente a decorrere dalla situazione contabile al 30 settembre 2022″.
“L’operazione – si legge ancora nel comunicato di Banco BPM – conclusa in via anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2023 prevista nel Piano Strategico, è inoltre funzionale all’ottenimento del riconoscimento dello status di ‘conglomerato finanziario’ per accedere ai benefici nel trattamento prudenziale dell’investimento partecipativo derivanti dall’applicazione del c.d. ‘Danish Compromise’. Il Gruppo sta inoltre proseguendo le valutazioni in merito ad una possibile nuova partnership nel settore bancassicurativo esclusivamente per il ramo Danni ed ha avviato approfondite analisi dal punto di vista strategico, finanziario e operativo delle offerte non vincolanti ricevute da alcuni potenziali partner. Il processo di valutazione dovrebbe concludersi entro la fine dell’esercizio in corso. Nell’ambito del processo di razionalizzazione dell’assetto societario e organizzativo del Gruppo si inserisce anche l’operazione di cessione a Banca Popolare di Sondrio S.p.A., conclusa nel mese di marzo 2022, della partecipazione pari al 39,5% del capitale sociale detenuta in Factorit S.p.A., ad un corrispettivo di € 75 milioni, in linea con il valore di iscrizione nel bilancio consolidato. Si ricorda altresì che nei primi mesi dell’anno si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di Bipielle Real Estate e Release (società già interamente controllate da Banco BPM)”.
La nota di Equita su Banco BPM: confermato buy, upgrade tp e stime
Così Equita commenta e riassume i risultati del terzo trimestre, che si sono confermati migliori delle attese, grazie ai maggiori ricavi. La SIM milanese ha confermato il rating “buy” sul titolo, alzando il target price e le stime sul 2023-24. Riguardo ai conti relativi al terzo trimestre:
- Margine di interesse: 551mn (+4% su base trimestrale, +7% su base annua), meglio dei 542mn attesi
- Ricavi totali: 1,165 miliardi (+4% su base trimestrale, +6% su base annua), meglio degli 1,102 miliardi.
- Utile operativo: 534 milioni (+9% QoQ, +10% YoY), meglio dei 476 milioni attesi
- Accantonamenti per perdite sui crediti: -194 milioni (71bps) rispetto a -200 milioni (73bps) attesi.
- Utile netto: 127 milioni, meglio dei 107 milioni attesi.
Il CoR, costo del rischio di Banco BPM, si è attestato a un valore “leggermente inferiore alle attese a 71bps. Il significativo incremento degli accantonamenti su base trimestrale non è legato ad un aumento del default rate (<1%) quanto all’incremento del NPE coverage (+160bps QoQ a 49.4%) anche in vista di ulteriori cessioni entro fine anno (> 200mn). Il CET1 reported al 12.05% (-70bps QoQ) è stato impattato sia dalla variazionedella riserva FVOCI che soprattutto dall’internalizzazione delle JV assicurative ex Covea in attesa di ottenere l’autorizzazione al Danish
Compromise. CET 1 pro forma al 12.4%”.
Equita ha reso noto di aver fatto “un fine tuning delle stime 2022 (+1%) che erano coerenti con i nuovi target di piano, rivedendo aol rialzo le stime sull’utile netto del 2023-24 del 7% in media. In particolare sul 2023 stimiamo ora un EPS di 0.56 euro, più basso del target del 6%) e un target price migliorato del 6% a 4, 2 euro (2023 P/TE = 0,5x)”. Ribadito da Equita SIM il rating “buy”, con “il titolo che tratta con un 2023 P/TE = 0.37x a fronte di un ROTE atteso > 7% e 2022 dvd yield > 7% con payout al 50%“.