Rishi Sunak neo premier UK, ora il Regno Unito teme l’austerity. Ma ai mercati l’ex Goldman piace: buy su sterlina e Gilt
I titoli di stato UK e la sterlina applaudono al primo discorso di Rishi Sunak nelle vesti di premier del Regno Unito, nelle stesse ore in cui sono diversi i cittadini britannici a temere l’arrivo di una manovra lacrime a sangue e a focalizzarsi piuttosto sul passato del neo-primo ministro UK presso il colosso bancario Usa Goldman Sachs.
In un discorso proferito di fronte al numero 10 di Downing Street, Sunak si così espresso:
“Il nostro paese sta affrontando una profonda crisi economica. Le conseguenze del Covid sono ancora presenti, la guerra di Putin in Ucraina ha destabilizzato i mercati energetici e le catene di approviggionamento”.
Subentrato a Liz Truss, il cui governo è stato il più breve di tutta la storia UK a causa del terremoto finanziario scatenato dal mini-budget proposto (o anche maxi taglio alle tasse), Sunak ha precisato che l’ex premier “non ha sbagliato” nell’intento di migliorare la crescita dell’economia del paese.
“Sono stati commessi alcuni errori”, ha detto, che non sono stati “il frutto di cattive intenzioni o di malafede”, ma che “comunque sono stati commessi”.
E io, ha continuato, sono stato eletto “in parte per risolvere la situazione”.
Di conseguenza, “stabilità economica e fiducia saranno il cuore dell’agenda di questo governo. Ciò significa che sono in arrivo decisioni difficili. Ma avete visto che, durante il Covid, ho fatto tutto il possibile per proteggere il popolo e le aziende, adottando alcuni schemi come quello della cassa di integrazione. Ci sono sempre dei limiti, ora più che mai, ma vi prometto questo: avrò la stessa compassione nelle sfide che affrontiamo oggi”.
Nelle ultime ore si sta parlando tuttavia di Rishi Sunak come del neo premier britannico che in passato ha lavorato per la banca d’affari Goldman Sachs. Le critiche non mancano, anche per il fatto che Sunak non abbia menzionato questa esperienza nel suo curriculum pubblicato sul suo profilo LinkedIn.
Nelle ultime ore un articolo del Financial Times ha riportato quanto appreso da alcuni ex colleghi dei tempi in cui lavorava presso il gigante di Wall Street: colleghi che hanno riferito che Sunak ha iniziato a lavorare per Goldman Sachs a Londra come analista junior, occupandosi in particolare di titoli azionari Usa.
Le fonti hanno tessuto le lodi del neo premier, sottolineando che i responsabili di Sunak di Goldman Sachs furono delusi dalla sua decisione di lasciare la banca, nel 2004.
Sunak ha lavorato in passato anche come dirigente della società di investimenti, Catamaran Ventures, di proprietà sua e di sua moglie Akshata Murty, che ha poi lasciato prima di diventare parlamentare, nel 2015.
Il passato di Rishi Sunak presso Goldman Sachs è stato commentato nelle ultime ore da diversi giornalisti: qualcuno vede in questa sua esperienza il rischio che nel Regno Unito si rinfocolino ulteriormente i venti del populismo, e che si riaccendano le polemiche, in generale, contro il mondo dei banchieri.
D’altronde Rishi Sunak dovrà tornare a convincere i mercati dell’appetibilità degli asset UK, che già scontano una sorta di pubblicità regresso, in quanto asset di una nazione che ha scelto, con la Brexit, di lasciare l’Unione europea.
A tal proposito non passa inosservato il commento dell’eclettico numero uno di Ryanair, Michael O’Leary che, in un’intervista alla Reuters rilasciata ai margini di un evento che si è svolto a Lisbona, ha detto di essere contento del fatto che “al potere siano tornati gli adulti”.
O’Leary ha aggiunto di sperare che Sunak decida come prima cosa di riportare il Regno Unito ad aderire all’accordo sul libero commercio dell’Ue. Sottolineando: “Si stanno sbarazzando di queste persone, come Boris Johnson e Liz Truss, di tutta l’ala dei Brexiteer del partito dei Tories. Sono matti”.
Il commento: perché Sunak non menziona passato in Goldman?
Così la giornalista di eFinancialCareers Sarah Butcher in un articolo che si concentra sul neo premier Sunak e sulla sua esperienza presso Goldman Sachs:
“Nonostante abbia lavorato per Goldman Sachs tra il 2001 e il 2004, Sunak non fa alcun cenno alla sua esperienza come analista nel suo profilo LinkedIn. Né fa riferimento al fatto di aver lavorato per l’hedge fund TCI fund (The Children’s Investment Fund) o per Theleme Partners, una società di investimenti che sembra sia stata fondata da lui stesso. Tutto ciò che emerge dalla storia di Rishi è il tempo tracorso in Parlamento, e nelle vesti di Cancelliere dello Scacchiere. Forse questo è dovuto al fatto che essere un funzionario pubblico cancella tutto il resto, o forse è perché il suo servizio presso Goldman è stato traumatico. Sunak è arrivato nella banca nel 2001, il che significa che forse è arrivato appena poco prima dell’11 settembre. Nel 2001 – continua la giornalista – gli utili di Goldman sono scesi del 25%, scontando le conseguenze degli attacchi terroristici e, nei 12 mesi successivi, il colosso tagliò più di 2.000 dipendenti, il 12% della forza lavoro all’epoca. Anche verso la fine del 2022, Goldman valutò l’opzione di licenziare altre 400 persone, e ci fu chi stimò che a essere mandato via sarebbe stato il 20% dei banchieri”.
“Anche se è lo stesso Sunak a voler minimizzare le esperienze vissute nel mondo della finanza – ha fatto notare il global editor di eFinancialCarrers -, è improbabile che questo aspetto venga dimenticato dall’elettorato britannico, per il quale la precedente carriera (di Rishi Sunak) nel settore bancario e l’immensa ricchezza accumulata con le nozze, saranno probabilmente oggetto di dibattito, in un’era di restrizioni fiscali.
Sunak potrebbe finire così facilmente per alimentare, suo malgrado, “una nuova era di attacchi contro i banchieri, nel Regno Unito, con i britannici che lo associano al mondo della finanza e all’arrivo di una nuova austerity”.
I mercati intanto apprezzano l’arrivo di Sunak, dopo il caos scatenato da Liz Truss:
gli investitori si riposizionano sui titoli di stato UK, i cosiddetti Gilt, al punto che i rendimenti tornano a scendere ai livelli a cui oscillavano attorno al 22 settembre scorso, alla vigilia dell’annuncio shock, da parte di Liz Truss e dell’ex Cancelliere allo Scacchiere Kwasi Karteng, del maxi piano di tagli alle tasse: tagli alle tasse senza coperture, finanziati con l’emissione di nuovo debito UK.
In quelle settimane da incubo le vendite immediate sui Gilt hanno portato i tassi UK, che il 22 settembre viaggiavano al 3,64% – livello a cui sono scesi nella giornata di oggi – a schizzare oltre la soglia del 5%, provocando il panico in tutti i mercati del mondo sull’arrivo di una crisi finanziaria scatenata dal Regno Unito.Il forte dietrofront dei tassi della giornata di oggi si spiega con la fiducia che i mercati ripongono nella disciplina fiscale del governo di Rishi Sunak.
Del discorso del neo-premier beneficia anche la sterlina, che balza dell’1,45% sul dollaro a $1,144, dopo aver perso più del 16% dall’inizio dell’anno.