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Piazza Affari chiude in rialzo con sprint di TIM e Poste

18 Ottobre 2022 17:42

Convinti acquisti anche oggi a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib segna a fine giornata +0,93% a 21.518 punti, distante dai massimi intraday toccati in area 21.827. Continua l’effetto traino dei conti migliori del previsto in arrivo dall’earning season statunitense. Dopo i forti numeri di ieri di Bank of America, oggi è stato il turno di Goldman Sachs. La banca d’affari a stelle e strisce ha riportato un eps in forte calo (a $8,25 rispetto a $14,93 dell’anno scorso), ma migliore rispetto alle stime di consensus, così come i ricavi.

In prima fila oggi sul Ftse Mib il titolo TIM (+6,36% a 18,90 euro) in scia al rumor del possibile riemergere di un’operazione su tutta la tlc guidata dal fondo di private equity CVC in accordo con Vivendi e il governo. CVC, stando a quanto indicato da MF, intenderebbe poi accelerare nell’execution del piano in parte già delineato dal ceo Pietro Labriola.

Molto bene oggi anche Poste (+3,63%) e Intesa (+3,43%) con quest’ultima che riacciuffa area 1,80 euro, sui massimi a circa un mese.

Tra le big del listino milanese si allunga la striscia positiva di Enel (+1,02% a 4,258 euro) che si allontana ulteriormente dai minimi plurienali toccati a metà della scorsa settimana. Stando a quanto riferisce oggi Il Messaggero, Enel sarebbe in trattative con alcune grandi banche italiane una revolving credit facility da 16 miliardi per coprire il rischio legato ai contratti future stipulati a fronte del caro energia. Il finanziamento, aggiunge il quotidiano romano, dovrebbe avere una copertura della garanzia Sace al 70% con una durata di 18 mesi. Tra le banche coinvolte ci sarebbero Intesa Sanpaolo e Unicredit con cinque miliardi a testa, mentre Banco Bpm, Bper e anche Cdp con invece un contributo di due miliardi ciascuno. “Si tratta di una notizia positiva, che mette in sicurezza la disponibilità di liquidità in caso di oscillazioni al rialzo eccessive sul mercato del gas (che comunque si è dimezzato dai picchi di agosto riducendo significativamente il problema dei collaterali)”, commenta Equita.