Wall Street: futures in solido rialzo, Nasdaq riparte dopo sessione migliore da luglio. Ma occhio alle notizie UK
Prosegue la voglia di recupero a Wall Street, sostenuta dalla stagione degli utili trimestrali Usa, che finora ha visto protagoniste soprattutto le banche. Quella di ieri è stata una giornata cruciale per il settore, che ha brindato ai risultati di bilancio di Bank of America dopo che, lo scorso venerdì, i conti di JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup avevano fatto tirare un sospiro di sollievo a diversi investitori. Morgan Stanley aveva invece diffuso un bilancio deludente.
Gli acquisti che si sono susseguiti a Wall Street hanno portato il Dow Jones Industrial Average a balzare di 550 punti, mentre lo S&P 500 è salito del 2,65%.
Il Nasdaq ha segnato un rally del 3,43%, sulla scia dei buy che hanno interessato Amazon, Meta Platforms e Microsoft.
Per il Nasdaq, quella di ieri è stata la migliore seduta dal 27 luglio scorso.
Alle 13.00 circa ora italiana i futures sugli indici azionari Usa rimangono positivi: quelli sul Dow Jones scattano di oltre 370 punti con un rialzo dell’1,18%, quelli sullo S&P 500 avanzano dell’1,42%, mentre quelli sul Nasdaq segnano un progresso dell’1,67%, dopo essere schizzati nelle ore precedenti del 2%.
Tornando a Bank of America, il colosso bancario Usa ha reso noto di aver concluso il terzo trimestre dell’anno con un utile in calo dell’8% a $7,1 miliardi, o di 81 centesimi per azione, a causa degli accantonamenti da $898 milioni che ha dovuto effettuare per tutelarsi da eventuali future perdite sui crediti elargiti. L’eps ha battuto tuttavia le attese di 77 centesimi per azione.
Meglio delle stime anche il fatturato, che si è attestato a $24,61 miliardi su base adjusted, rispetto ai $23,57 miliardi previsti dal consensus.
Il titolo Bank of America ha segnato così un rally superiore a +6%, mentre le quotazioni di Bank of New York Mellon sono scattate del 5,08% dopo che anche questo istituto ha pubblicato una trimestrale migliore delle attese.
Wall Street ha beneficiato anche dell’effetto Jeremy Hunt, il nuovo cancelliere allo Scacchiere UK che ieri, con il primo discorso nelle vesti di neo ministro delle Finanze, ha annunciato il ritiro di quasi tutti i tagli alle tasse precedentemente annunciati dal predecessore Kwasi Kwarteng, uscito di scena dopo un dietrofront imbarazzante del governo di Liz Truss sul maxi piano di tagli alle tasse annunciato tre settimane fa: piano che i mercati avevano prontamente bocciato.
I tagli annunciati erano così imponenti che avevano portato gli investitori a interrogarsi sulla sostenibilità del debito del Regno Unito una volta ridotte le tasse e a scatenare i timori sulla stessa stabilità finanziaria del Regno Unito.
Positiva la reazione dei mercati all’annuncio di Hunt: premiati subito la sterlina e i titoli di stato britannici (Gilt).
Tuttavia, occhio a quanto emerso nelle ultime ore, ovvero alla dichiarazione della Bank of England, che ha definito “non accurate” le indiscrezioni del Financial Times, relative a una sua eventuale decisione di posticipare ancora la vendita di miliardi di sterline di titoli di stato UK, nell’ambito del programma QT (Quantitative Tightening), che prevede la riduzione del bilancio della banca centrale, dopo gli acquisti, nel corso degli ultimi anni, dei bond. La precisazione della BoE ha riportato le vendite sulla sterlina e i bond britannici.
Si attendono oggi le trimestrali di Goldman Sachs, Johnson & Johnson, Netflix, United Airlines.