Piazza Affari debole in attesa inflazione Usa, nuovi minimi per TIM
Mercati azionari prudenti in attesa della lettura dell’inflazione statunitense e dell’inizio dell’earning season. Ieri intanto il ppi statunitense è salito a settembre su base mensile dello 0,4%, il doppio rispetto all’aumento dello 0,2% atteso dal consensus. Su base annua, l’indice PPI è balzato dell’8,5%, più del +8,4% stimato dal consensus. Ieri sono state diffuse anche le minute relative all’ultimo meeting del Fomc da cui emerge l’intenzione della Fed di Jerome Powell a proseguire nel percorso di rialzi dei tassi, fino a quando il problema dell’inflazione galoppante degli Stati Uniti non sarà risolto.
Come detto, oggi riflettori puntati sull’inflazione Usa. Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un rialzo dell’inflazione core pari a +0,4% su base mensile, rispetto al +0,6% di agosto. Su base annua, le previsioni sono tuttavia di una crescita del 6,5%, oltre il 6,3% di agosto. L’inflazione headline è attesa in rialzo dello 0,3% a settembre, rispetto al +0,1% di agosto, su base mensile, e in crescita su base annua dell’8,1%, meno del +8,3% precedente.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un calo dello 0,54% a quota 20.356 punti. Nuovi minimi storici per TIM (-1,05% a 0,1695 euro) in attesa di sviluppi sul fronte rete unica. Male anche Stm (-1,4%). Tra i segni più ci sono Eni (+0,19%) e Ferrari (+0,31%).
Infine da monitorare Enel che in avvio scende subito sotto il muro dei 4 euro (-0,67%) aggiornando i minimi a oltre 5 anni e mezzo. La maggiore utility italiana ha perfezionato la cessione della quota Enel Russia a Gazprom e Lukoil per circa 137 mln di euro.