Petrolio ed effetto Opec+. Il taglio record da inizio Covid è uno schiaffo a Biden e un assist all’inflazione
Focus sui prezzi del petrolio, dopo la decisione dell’Opec+ di tagliare l’offerta di crude di 2 milioni di barili al giorno, al record dall’inizio della pandemia Covid nel 2020. Così Will Rhind, CEO e fondatore di GraniteShares, commenta la mossa:
“L’OPEC+ ha annunciato che taglierà la produzione di petrolio per un ammontare di 2 milioni di barili al giorno (2mb/d); il più ampio che il gruppo abbia mai effettuato dallo scoppio della pandemia di Covid-19 nel 2020. Questa notizia non sarà sicuramente presa bene dai mercati di Stati Uniti ed Europa, dove i consumatori sono già costretti a doversi adattare ai costi dell’energia più elevati che abbiano mai dovuto affrontare. Anche le tempistiche della decisione non sono particolarmente favorevoli, visto che sta arrivando l’inverno nell’emisfero nord, dove la fornitura di energia e i costi che ne derivano stanno già devastando i mercati e la politica del governo”.
Il ceo e fondatore di GraniteShares fa notare che, “per quanto riguarda gli USA, la questione avrà sicuramente un impatto negativo sul consenso del presidente Biden e di tutto il Partito Democratico, il che riduce le loro possibilità di successo alle elezioni di midterm previste per questo novembre. In particolare, si prevede che subiranno pressioni da parte degli elettori locali, preoccupati per l’ascesa dei prezzi della benzina e dell’energia. In conclusione, il tema della sicurezza energetica continuerà a influenzare fortemente le intenzioni di voto”.
Will Rhind ricorda che “il prezzo del petrolio aveva registrato una flessione negli ultimi mesi rispetto al picco registrato dopo lo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia. Ora che, invece, torna a salire, è molto probabile che assisteremo a un’impennata dei mercati delle commodity e, più in generale, degli investimenti in commodity, considerando anche che adesso gli investitori si aspetteranno un’inflazione energetica più alta e per un arco temporale più lungo”.
Al momento, le quotazioni del contratto WTI scambiato a New York avanzano dello 0,16% a $87,87 al barile, mentre il Brent sale dello 0,13% a $93,50 al barile.