Ray Dalio lascia Bridgewater e cede i suoi diritti di voto. Ma non sparirà, tutt’altro
Ray Dalio, fondatore miliardario di Bridgewater Associates, ha rassegnato le dimissioni dalla posizione di co-direttore degli investitori, vendendo anche la quota di maggioranza detenuta nell’hedge fund numero uno al mondo, con asset gestiti per un valore di 150 miliardi di dollari. E’ stato lo stesso fondo speculativo ad annunciarlo nel pomeriggio di ieri, aggiungendo che Dalio, pur vendendo la sua quota di maggioranza di Bridgewater, rimarrà una presenza “significativa” all’interno dell’hedge fund.
“Fa parte del corso naturale degli eventi: nel momento in cui siamo stati pronti, abbiamo proceduto”, ha commentato Dalio in un’intervista rilasciata a Bloomberg, che è stata la prima a riportare le indiscrezioni, prima che Dalio stesso le confermasse con una serie di tweet.
Riguardo alla decisione di lasciare la posizione di CIO, la spiegazione è stata la seguente: “Non volevo rimanerci fino alla morte”.
Ray Dalio si è dimesso così dalla carica di co-cio (chief investment officer), ruolo che ricopriva dal 1985, cedendo contestualmente i suoi diritti di voto al cda lo scorso 30 settembre, e preparando così il piano di successione aziendale.
L’investitore non lascerà però l’hedge fund, continuando a dare consigli ai co-direttori finanziari di Bridgewater Associates, Bob Prince e Greg Jensen, così come all’intera commissione di investimenti. Dalio sarà presente anche all’interno del board, in qualità di investitore senior. Insomma, quella frase ” “I didn’t want to hold on until I died”si riferisce alla carica di co-cio, non certo al suo ruolo più generale di colonna portante del fondo. Il finanziere ha infatti aggiunto che “la speranza è che, fino a quando morirò, continuerò a essere un mentore, un investitore, un membro del board di Bridgewater, perchè io e gli altri amiamo fare queste cose insieme. E’ un sogno che si avvera“, ha detto Ray Dalio, tra le voci più ascoltate dal mondo dell’alta finanza, e non solo.
Ray Dalio,73 anni, ha fondato Bridgewater nel 1975. Da allora, ha ricoperto diversi incarichi, in primis quelli di Ceo (amministratore delegato), direttore degli investimenti, e presidente. Si è poi dimesso dal ruolo di Ceo nel 2017 e da quello di presidente alla fine del 2021. Ma era da molti anni prima che l’investitore miliardario stava riflettendo su un piano di transizione per la sua Bridgewater, almeno dal 2010.
Molteplici e frequenti i consigli dati agli investitori. Tra i più recenti, quello di qualche ore fa, con cui dice praticamente che ‘cash is not trash anymore’.
Nelle ultime ore, Dalio si è anche complimentato con la premier britannica Liz Truss per la retromarcia sull’abolizione dell’aliquota sui redditi più alti. Nei giorni scorsi lo stesso Dalio aveva criticato Truss, rimarcando che non è possibile fare ricchezza accumulando grandi deficit perché un paese ha bisogno di prestatori disposti a possedere quel debito. Alla metà di settembre il fondatore di Bridgewater si era messo in evidenza con le sue previsioni allarmanti sui tassi in Usa, sulla Fed e sull’inflazione.
Ray Dalio e il commento sul ‘caso Mario Draghi’
Grande osservatore delle dinamiche economiche e politiche di tutto il mondo, Dalio aveva detto la sua anche sul caso Mario Draghi , così come lo aveva definito, nel bel mezzo della crisi del governo culminata nelle dimessioni del presidente del Consiglio e nelle elezioni politiche del 25 settembre scorso.
In quell’articolo, aveva sentenziato: “Il caso Mario Draghi è un altro di quei casi classici in cui l’assenza di disciplina e l’esistenza di una leadership frammentata portano alla combinazione di 1) debiti eccessivi 2) molti conflitti interni”. L’articolo di Ray Dalio portava il titolo di “Unity Behind the Leader or Internal Fighting? The Mario Draghi Case”. Tradotto: “Unità a supporto di un leader o lotte interne? Il caso Mario Draghi”.
Quando Bridgewater di Dalio fece infuriare l’Italia
Bridgewater è nota in Italia soprattutto per la grande scommessa short contro Piazza Affari, lanciata poco prima delle elezioni politiche del 2018.
Vanno ricordati i 17 titoli di Piazza Affari che finirono nel mirino del fondo speculativo di Dalio, incluse le banche Intesa SanPaolo, UniCredit, Banco BPM, e pesi massimi di altri settori, come Eni ed Enel.
Quelle puntate short provocarono anche la reazione di Carlo Messina, numero uno di Intesa SanPaolo e di Davide Serra, ceo di Algebris.
Ray Dalio e gli aforismi sulla vita e sul successo
Diversi gli aforismi di Ray Dalio, che compaiono nella pagina del sito di Bridgwater Associates a lui dedicata: “Il nostro fondatore“.
Frasi che riassumono l’approccio di Dalio verso gli investimenti, ma anche verso la vita in generale:
“La vita è un viaggio per conoscere la tua vera natura e trovare il giusto cammino coerente con essa”.
“La realtà funziona come una macchina. Tutto ciò che incontriamo è il risultato di un rapporto di causa-effetto”.
“Essere espliciti sui tuoi princìpi e metterli alla prova migliora i tuoi processi decisionali e la probabilità di successo”.
“Per avere successo, è necessario che lavorare bene con gli altri. Il fattore determinante più importante del successo di un gruppo di persone è la sua propria cultura”.