Wall Street in preda a buy scatenati, Dow Jones scatta di oltre 600 punti, Nasdaq +1,6%. Petrolio WTI +5%
Wall Street inizia il mese di ottobre e l’ultimo trimestre dell’anno all’insegna dei buy, con il Dow Jones che balza di oltre 600 punti (+2,14%), a 29.340 punti; lo S&P 500 che avanza del 2% a 3.657 e il Nasdaq che sale dell’1,61% a 10.742 punti.
Gli indici azionari Usa indicano la voglia degli investitori di lasciarsi alle spalle l’incubo di settembre, che ha visto sia il Dow Jones che lo S&P 500 concludere il mese peggiore dal marzo del 2020, ovvero dal mese ricordato come l’inizio della pandemia Covid-19. L’interrogativo è sempre lo stesso, ovvero se la ripresa abbia fondamenta per andare avanti: qualcuno non esclude la possibilità di un bear market rally, ma è presto per dirlo.
A settembre, il Dow Jones ha perso l’8,8%, mentre lo S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno ceduto rispettivamente il 9,3% e il 10,5%. Tutti e tre i principali indici hanno concluso la sesta settimana negativa delle ultime sette.
Nel terzo trimestre, il Dow Jones ha perso il 6,66%, riportando il terzo trimestre consecutivo di perdite per la prima volta dal terzo trimestre del 2015.
Sia lo S&P 500 che il Nasdaq Composite sono scivolati rispettivamente del 5,28% e del 4,11%, concludendo il terzo trimestre consecutivo in rosso per la prima volta dal 2009.
In calo i rendimenti dei Treasuries Usa, con quelli decennali, che la scorsa settimana erano volati al record dal 2007 superando la soglia del 4%, che viaggiano al momento attorno al 3,617%, e i tassi a due anni in flessione al 4,076%.
Occhio al forte rialzo dei prezzi del petrolio.
I prezzi del petrolio volano dopo alcune indiscrezioni, secondo cui l’organizzazione Opec+ starebbe considerando l’opzione di annunciare un taglio superiore a 1 milione di barili al giorno, al fine di sostenere i prezzi del crude.
Il contratto WTI scambiato a New York vola di oltre +5% a $83,78 al barile; in rally di oltre il 4,5% i prezzi del Brent, che viaggiano al di sopra della soglia di $89 al barile.
La prossima riunione dell’Opec + è attesa per dopodomani, 5 ottobre.
Il taglio dell’output sarebbe il più forte dal 2020, quando l’Opec+ ridusse la produzione di un valore record di 10 milioni di barili al giorno, sulla scia del crollo della domanda provocato dalla pandemia del Covid.