UniCredit, Orcel: mettere l’Italia all’angolo è esagerato, cresciamo più di Francia e Germania
E’ vero che “il mercato è preoccupato per l’impatto recessivo, per l’inflazione, per la guerra, per le problematiche energetiche, però il livello in cui si mette un pochino all’angolo l’Italia secondo me è esagerato”. Così il numero uno di UniCredit, l’amministratore delegato di Andrea Orcel, intervenuto al congresso della Uilca.
“Siamo altamente integrati nell’Unione europea” e “l’Italia continua a crescere più della Germania e della Francia”. Certo, ha continuato il ceo della banca italiana, “abbiamo un debito pubblico molto elevato, che dobbiamo ridurre, e in effetti la direzione é quella, ma si deve mettere nel contesto di una ricchezza delle nostre famiglie che é superiore ai 10 mila miliardi”.
“Gli investitori internazionali hanno aspettative molto negative – ha continuato il numero uno di UniCredit – Noi ci aspettiamo invece una leggera recessione che verrà meno a fine 2023”.
“I governi – ha continuato il banchiere- stanno parlando direttamente con l’industria e le banche per varare misure di assorbimento di questi shock che, pur temporanei, dovrebbero aiutare a sostenere l’economia. Altro tema è che vediamo dinamiche economiche finanziarie delle famiglie che sono migliori di quelle che i mercati si aspettavano. Noi diciamo che la recessione ci sarà, magari uno, due o tre trimestri, ma (la crescita poi) rimbalzerà e lo farà per questi fattori”.
“Ci preoccupa di più la geopolitica, le decisioni da prendere sulla guerra potrebbero avere impatti tragici. Se la guerra degenera potremmo avere un impatto economico sociale peggiore di quello che stiamo vedendo, non riteniamo che questo sarà il caso ma non lo possiamo prevedere”.