Riksbank all-in con rialzo da 100 pb, soffrono azioni e bond aspettando la Fed
Alla vigilia della Fed arriva la mossa a sorpresa della banca centrale svedese che innalza i tassi di 100 punti base alimentando tra gli investitori il timore che il trend di rialzi dei tassi da parte delle banche centrali sia più aggressivo del previsto e duri più a lungo alla luce delle persistenti pressioni inflattive. La reazione del mercato è stata abbastanza violenta con tutte le Borse Ue che hanno virato in negativo dopo una partenza in rialzo e anche i futures di Wall Street segnalano un possibile avvio in rosso.
Sull’obbligazionario il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è balzato fino all’1,85%, sui massimi da gennaio 2014. Massimi a oltre 8 anni e mezzo anche per i rendimenti degli OAT decennali francesi in area 2,4%. Il BTP decennale italiano viaggia in area 4,12%, a ridosso dei massimi annui in area 4,163% toccati il 14 giugno.
La Riksbank risponde a nuova impennata inflazione
La Riksbank, la banca centrale svedese, ha alzato il tasso di riferimento all’1,75% dallo 0,75%. La decisione di alzare i tassi di ben un punto percentuale ha sorpreso i mercati con il consensus Bloomberg che indicava un rialzo di 75 pb. La Riksbank si unisce così alla Bank of Canada come le uniche grandi banche centrali che hanno messo in atto rialzi di 100 punti base.
“E’ ancora ampio il rischio che l’inflazione diventi radicata ed è estremamente importante che la politica monetaria agisca per garantire che l’inflazione si riduca e si stabilizzi”, si legge nello statement dell’istituto centrale con sede a Stoccolma. “La politica monetaria ora deve agire più di quanto previsto a giugno”.
Ad agosto l’inflazione svedese ha raggiunto un massimo da tre decenni al 9%.
La Riksbank indica che ci saranno ulteriori rialzi dei tassi nei prossimi 6 mesi e vede i tassi in media al 2,5% nel 2023 dall’1,9% indicato in precedenza. Anche per il 2024 i tassi sono visti in media al 2,5% dal 2% precedente. La Riksbank ha tagliato tutte le sue previsioni di crescita e ora prevede che l’economia svedese si contrarrà dello 0,7% il prossimo anno invece di espandersi dello 0,7% come precedentemente previsto. “Sarebbe ancora più doloroso per l’economia svedese se l’inflazione rimanesse agli attuali livelli elevati – rimarca la Riksbank – . Alzando ulteriormente il tasso di riferimento ora, si riduce il rischio di un’inflazione elevata a lungo termine e quindi la necessità di una stretta monetaria ancora maggiore in futuro”.