Borse Asia contrastate, a Wall Street futures deboli. Focus su People’s Bank of China
Borse asiatiche contrastate dopo la chiusura al rialzo di Wall Street, che ha accolto positivamente la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione, dopo lo shock provocato, il giorno prima, dall’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo sale dello 0,23%, Shanghai cade invece dell’1%. Bene Hong Kong +0,46%, Seoul giù in flessione dello 0,16%, Sidney in rialzo dello 0,26%.
Tornando agli Usa, nel mese di agosto l’indice dei prezzi alla produzione PPI è sceso su base mensile dello 0,1%. La componente core del dato, esclusi i prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali, è salita invece dello 0,2%, a conferma di come la crescita dell’inflazione core stessa stia diventando più radicata nell’economia degli Stati Uniti.
Su base annua, una buona notizia è arrivata dal rallentamento dell’indice PPI, salito ad agosto al tasso dell’8,7%, in forte ritirata rispetto al +9,8% di luglio, e al ritmo di crescita più basso dall’agosto del 2021. Su base annua ha fatto dietrofront anche l’inflazione PPI core, salita del 5,6%, al ritmo più lento dal giugno del 2021.
Dopo le forti vendite che hanno colpito la borsa Usa nella sessione di martedì, sono tornati sugli indici, sebbene in misura molto lieve, i buy.
Il Dow Jones ha concluso la sessione della vigilia in rialzo di 30 punti, dopo essere sceso di oltre 200 punti nei minimi intraday; lo S&P 500 è avanzato dello 0,3%, il Nasdaq Composite ha messo a segno un rialzo dello 0,7%.
Deboli i futures sugli indici azionari Usa, che viaggiano poco al di sopra della parità.
Focus sui tassi MLF in Cina a 1 anno, che la People’s Bank of China, banca centrale della Cina, ha annunciato di aver lasciato invariati al 2,75%. Il tasso era stato tagliato ad agosto dal precedente 2,85%.
Si avvicina il prossimo annuncio sui tassi Usa da parte della Fed di Jerome Powell, atteso in data 21 settembre: a questo punto una stretta di 75 punti base, la terza consecutiva, viene considerata inevitabile.
Stando al trend del FedWatch del CME Group, i futures sui fed funds prezzano un rialzo dei tassi di 75 punti base per la terza volta, la prossima settimana, con una probabilità pari al 100%.
Non solo: i mercati stanno prezzando una stretta monetaria di 100 punti base già nel meeting di settembre con una probabilità in rialzo, pari al 47%.