Piazza Affari chiude a +0,49%, sprint delle banche e di Ferrari
Seduta volatile per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib è andato a chiudere in rialzo dello 0,49% a 22.413 punti sulla scia del tentativo di rimbalzo di Wall Street dopo la peggiore seduta dal giugno 2020. In prima fila oggi a Milano il titolo Ferrari (+2,53%) che si è riportato sopra il muro dei 200 euro. Ieri il gruppo del Cavallino Rampante ha presentato ufficialmente la nuova Purosangue (prima vettura a 4 porte e 4 posti) con consegne a partire dal secondo trimestre 2023 in Europa e 3Q 2023 negli Stati Uniti. Secondo fonti di stampa gli ordini potrebbero raggiungere 6mila unità e secondo Automotive News alla luce dei preordini Ferrari potrebbe considerare di chiudere la raccolta.
Nel settore automotive in rialzo anche Stellantis (+0,9%) che ha stipulato un accordo per il riacquisto di 69,1 mln di azioni proprie (2,2% del capitale) rinvenienti dall’esercizio dei warrant detenuti da GM
Bene le banche con +3,7% per Bper e +3,16% per Banco BPM. Sotto i riflettori anche Unicredit (+2,47% a 10,86 euro) nel giorno dell’assemblea che ha dato il via libera alla seconda tranche da un miliardo del buyback da 2,6 mld complessivi. Ha votato a favore della delibera il 99,3361% del capitale presente. L’ad Andrea Orcel ha sottolineato che la banca ha fondamenta finanziarie e strategiche molto solide.
In affanno invece alcune utility con Hera in coda al Ftse Mib con -3,61%. La Commissione Europea ha proposto una serie di modifiche normative volte a mitigare la crisi di liquidità che sta attraversando i fornitori di energia. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato che l’UE potrebbe raccogliere dalla tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche oltre 140 miliardi di euro e attutire così il colpo del caro vita per i consumatori. Il piano energia dell’UE in generale prevede risparmi di energia elettrica pari al 5 per cento nelle ore di punta e il 10 per cento complessivo nell’arco di un mese.