Rally di fine estate e propensione al rischio, occhio al rapporto oro/argento
Sia Wall Street che Piazza Affari hanno iniziato con il piede giusto la nuova settimana allungando a quattro la striscia di rialzi consecutivi. Positività dei mercati che sta coincidendo con un deciso dietrofront del dollaro Usa.
Oggi la striscia rialzista dei mercati dovrà fare i conti con i numeri in arrivo da oltreoceano sull’inflazione Usa. Il consensus di Bloomberg prevede un rallentamento della crescita dell’inflazione CPI su base annua, dal +8,5% di luglio al +8,1%. Su base mensile, si stima un rallentamento dei prezzi dello 0,1% che, se si concretizzasse, rappresenterebbe il primo calo su base mensile del dato dal maggio del 2020.Il CPI ‘core’, ovvero l’inflazione Usa depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi energetici e alimentari, è attesa in rialzo ad agosto del 6,1% su base annua, più del +5,9% di luglio. “Potrebbe essere troppo pensare che un dato farà molto per influenzare la Fed, ma un’inflazione più debole oggi potrebbe rafforzare le speranze di un allontanamento di un nuovo rialzo dei tassi di 75 pb, dando alle azioni lo spazio per salire di nuovo e portare il dollaro USA in ribasso”, asseriscono oggi gli esperti di IG.
Un dato sotto l’8%, porterebbe verosimilmente il mercato a prezzare al ribasso il percorso di rialzi della Banca centrale con riflessi soprattutto sul dollaro. Gli esperti di MPS Capital Services rimarcano come un’attenzione particolare andrà rivolta alla componente shelter (i costi legati alla casa) che pesa per oltre il 40% all’interno del paniere. Segnali incoraggianti sono intanto arrivati ieri dal sondaggio effettuato tra i consumatori da parte della Fed di New York, che ha evidenziato un marcato calo delle aspettative di inflazione, con quelle a 3 anni tornate sotto al 3% per la prima volta da inizio 2021.
Propensione al rischio degli investitori
Quanto fiato avrà questo mini rally di fine estate? Una prima risposta arriverà come detto dalla reazione al dato odierno sull’inflazione e poi tra una settimana altro test probante con il meeting Fed del 20-21 settembre. Gabriel Debach, market analyst di eToro, sottolinea come gli acquisti siano tornati non su un settore in particolare ma bensì su tutti i settori dei comparti azionari (sia in Europa che in America). Aspetto quest’ultimo che pone maggiore enfasi sulla portata di questo “mini rally”.
“Sebbene i rialzi possano continuare – argomenta Debach – all’interno di questo bear market, alcuni segnali di rallentamento possono esserci offerti da alcuni rapporti intermarket. In primis il rapporto Silver/Gold, il quale ci offre un termometro della propensione al rischio da parte degli investitori. Come possiamo osservare, la ratio aveva leggermente anticipato il rimbalzo azionario, offrendo un’interessante divergenza rialzista. Tuttavia, ora tale rapporto si trova in prossimità di una decisa resistenza. Un’eventuale rottura potrebbe offrire decise pressioni rialziste sui mercati, mentre al contrario un rimbalzo potrebbe rallentare l’euforia degli investitori”.
Anche il Vix mostra segnali di ripresa al rialzo, invertendo la tendenza dopo i recenti sell off. L’invito alla prudenza resta ancora presente.
In Europa si guarda anche all’evoluzione dei prezzi del gas. Il TTF per la prima volta in un mese è scambiato al di sotto di 200 euro/MWh, in calo di oltre il 44% dal picco di fine agosto. “Nonostante la difficoltà europea a trovare un accordo sul cap dei prezzi – spiega Debach – i mercati temono la stretta e sulla scia della proposta dell’UE di introdurre tagli obbligatori, non più volontari, alla domanda i prezzi indietreggiano. Consumo italiano che a luglio, dati Ministero della Transizione Ecologica, mostra un calo su base annua del 3%. Tuttavia, la strada verso la normalità resta assai lunga e i mercati potrebbe soffrire nuovi incrementi della volatilità”.