Bce aggressiva e calo gas supportano il rally dell’euro
Le attese di una Bce aggressiva nell’alzare i tassi anche nei prossimi mesi e il calo del prezzo del gas stanno spingendo a un nuovo rally dell’euro. Il cross con il dollaro si è spinto stamattina fino a 1,0198 con un rialzo giornaliero di oltre un punto e mezzo percentuale.
Nagel detta la linea
Dopo il rialzo di 75 pb di settimana scorsa, gli investitori puntano su una Bce ancora aggressiva nel seguire la Federal Reserve con cospicui rialzi dei tassi di interesse. Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha segnalato il sostegno per ulteriori aumenti dei tassi di interesse in Europa. “Il passo di giovedì è stato un chiaro segno e se il quadro dell’inflazione rimane lo stesso, devono seguire ulteriori passi chiari”, ha affermato ieri Nagel in un’intervista.
Nagel si attende un picco dell’inflazione a dicembre oltre il 10% ed un rallentamento nel corso del 2023 quando potrebbe rimanere sopra il 6%.
Si consolidano le aspettative che la BCE aumenti i tassi di 75 punti base anche nella riunione del 27 ottobre. Stando a quanto riferisce oggi l’agenzia Reuters, i funzionari della BCE vedono un rischio crescente di dover aumentare il tasso di interesse chiave al 2% o più, almeno altri 125 punti base di rialzo, per frenare l’inflazione record nell’Eurozona nonostante una probabile recessione.
I mercati monetari valutano il tasso sui depositi all’1,75% per fine anno e forse vicino al 2,50% la prossima primavera.
Questa settimana saranno ben 9 i membri che parleranno (oggi toccherà a De Guindos e Schnabel), e saranno utili per avere eventuali conferme relative alle indiscrezioni sull’inizio delle discussioni sul QT pubblicate da Bloomberg post riunione BCE e riprese venerdì dal Financial Times sul fatto che le discussioni sul tema dovrebbero partire a inizio ottobre e una decisione potrebbe essere presa entro fine anno.
“Al di là della BCE, c’è molta attenzione su ciò che i politici europei possono fare per affrontare la crisi energetica. Venerdì i ministri dell’Energia dell’UE sono stati divisi su alcune questioni, visti gli interessi nazionali”, commenta Chris Turner, Global Head of Markets and Regional Head of Research for UK & CEE.
Domani l’inflazione USA
Guardando anche a oltreoceano, il dollar index oggi indietreggia dell’1% circa con tutti i riflettori puntati all’inflazione negli Stati Uniti in uscita domani e che darà un segnale importante circa il possibile orientamento della Fed nel meeting del 20-21 settembre. L’inflazione statunitense è attesa in rallentamento all’8,1% a/a dall’8,5% di luglio, mentre su base mensile il dato potrebbe scendere dello 0,1%, offrendo il primo calo da maggio 2020. “Una lettura che, tuttavia, non dovrebbe far dimenticare un valore ancora storicamente elevato”, argomenta Gabriel Debach, market analyst di eToro. Escludendo energia e cibo, le attese sono per un’inflazione core in aumento su base mensile dello 0,3% e al 6,1% su base annua.