Wall Street punta verso l’alto post Fed e Bce. Nasdaq +2% in settimana dopo tre settimane consecutive di sell
Wall Street positiva dopo le novità emerse dalla Bce e dalla Fed. Alle 15.50 circa ora italiana, il Dow Jones sale di 182 punti (+0,87%), lo S&P 500 avanza dello 0,75%, il Nasdaq Composite sovraperforma gli altri indici con un balzo dell’1,2% circa.
Protagonista indiscussa di questa settimana è stata la Bce di Christine Lagarde.
Nel perseguire la lotta contro l’inflazione, che nell’area euro ad agosto è balzata al ritmo annuo del 9,1%, il Consiglio direttivo della Bce ha annunciato ieri di aver deciso di alzare di 75 punti base tutte e tre i tassi di interesse di riferimento della BCE.
Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente all’1,25%, all’1,50% e allo 0,75%, con effetto dal 14 settembre 2022.
“Non c’è un percorso prestabilito” che stabilisce il tasso da raggiungere per frenare l’inflazione, per fare in modo che torni al target stabilito dalla Bce, pari al 2%. Così la numero uno della Bce Christine Lagarde, nella conferenza stampa successiva all’annuncio della banca centrale europea.
Lagarde ha ribadito la differenza tra l’inflazione negli Stati Uniti e quella dell’Eurozona. La prima è scatenata dalla domanda, la seconda dall’offerta. In ogni caso, “abbiamo una missione”, che è quella di far scendere “una inflazione incredibilmente elevata”.
Di conseguenza, rispondendo alla domanda di un giornalista, la numero uno della Bce ha detto che, “in caso di bisogno, siamo anche pronti ad alzare i tassi oltre il tasso terminale” (che, nel caso della Bce, non è un tasso che è stato determinato).
Dal canto suo, il numero uno della Fed, Jerome Powell, ha parlato ieri nelle stesse ore in cui Christine Lagarde commentava le novità emerse dall’ultima riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower.
Powell ha confermato la determinazione a “finire il lavoro” iniziato: combattere dunque l’inflazione con nuovi rialzi dei tassi.
“Dobbiamo agire ora, apertamente, con forza come abbiamo fatto”, ha detto Powell intervenendo alla conferenza di politica monetaria del Cato Institute a Washington. “La storia mette fortemente in guardia contro l’allentamento prematuro della politica – sono state le parole di Powell- . Posso assicurarvi che io e i miei colleghi siamo fortemente impegnati in questo progetto e lo continueremo fino a quando il lavoro non sarà terminato”.
Lo scorso 27 luglio la Fed ha alzato i tassi sui fed funds di 75 punti base: con il suo secondo rialzo consecutivo di 75 punti base, Powell & Co hanno portato i tassi sui fed funds Usa nel nuovo range compreso tra il 2,25% e il 2,5%, al record dalla fine del 2018.
Guardando alla prossima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, gli economisti scommettono su una nuova stretta monetaria di 75 punti base. La probabilità di un nuovo maxi rialzo dei tassi, dopo le parole di Powell, è ulteriormente aumentata, salendo all’86%, stando al CME Group’s FedWatch, che monitora il trend dei futures sui fed funds.
Sia Goldman Sachs che Bank of America hanno riferito ai loro clienti di prevedere un altro rialzo di 75 punti base nel meeting di fine settembre.
Ieri Wall Street non è rimasta scossa dalle parole di Jerome Powell: il Dow industrial average ha chiuso la seduta in rialzo di 193,24 punti (+0,61%), a 31.774,51; lo S&P 500 è salito di 26,31 punti (+0,66%), a 4.006.19, mentre il Nasdaq Composite è avanzato di 70,24 punti (+0,60%), a quota 11.862,14.
I tre principali indici azionari Usa si apprestano a chiudere la settimana in positivo, dopo tre settimane consecutive di ribassi.
Fino alla giornata di ieri, il Dow Jones è salito dell’1,45%, lo S&P 500 del 2,09% e il Nasdaq Composite dell’1,99%.
Poco mossi i tassi dei Treasuries Usa, che guardano anche al maxi rialzo dei tassi annunciato ieri dalla Bce di Christine Lagarde: i tassi dei Treasuries a 10 anni avanzano al 3,323%, mentre quelli trentennali salgono al 3,489%. I tassi a due anni viaggiano attorno al 3.519%, dopo essere volati la scorsa settimana fino al 3,55%, al valore più alto dal 2007.