Piazza Affari chiude in moderato ribasso, in corsa Unicredit e Intesa
Incipit della nuova settimana con prevalenza delle vendite a Piazza Affari che comunque limita i danni dopo un avvio in corposo calo. Venerdì Wall Street è incappata nella peggior seduta da giugno (lo S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno ceduto rispettivamente il 3,4% e il 3,9%) complici le dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell che ha confermato la determinazione della banca centrale Usa a fermare l’inflazione, ammettendo che l’aumento dei tassi di interesse sarà in un modo tale da causare “una certa sofferenza” all’economia statunitense.
Il Ftse Mib chiude a 21.841 punti (-0,24%). Cali evidenti per Pirelli a –1,82% e Leonardo (-2,55%). In tenuta invece le banche con +0,97% per Intesa, +1,8% Unicredit e +3% per Banco BPM. Sponda alle banche arriva dal rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato sulle attese di rialzi più aggressivi da parte delle banche centrali.
In deciso affanno oggi le utility (-1,99% A2a, -1,26%, Snam -3,06% Hera -0,6% Enel) in una giornata che ha visto il prezzo del gas europeo crollare fino a oltre -20% in scia all’aumento più rapido del previsto delle scorte tedesche e a un possibile accordo a breve tra Francia e Algeria (terzo fornitore nei confronti dell’Europa dopo Russia e Norvegia) per l’incremento di circa il 50% delle importazioni di gas naturale liquefatto.
In Italia il governo Draghi starebbe studiando, stando a quanto riporta Il Corriere della Sera, come raccogliere risorse fino a 20 mld di euro per un secondo pacchetto energia per mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità su famiglie e imprese. Tra le proposte, il Governo starebbe valutando di aumentare tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche, che ora è fissata al 25%.