Netflix regina dello streaming. Utili III trimestre battono le attese. E ora si scommette su effetto Squid Game
Netflix batte le stime sulla crescita dei nuovi abbonati nel terzo trimestre e annuncia di essere ancora più ottimista sui numeri del quarto trimestre, grazie al successo di Squid Game, la serie televisiva coreana che è diventata in pochi giorni dal suo sbarco una sorta di ossessione globale, divertendo gli adulti passionati al genere e facendo rizzare i capelli per la paura a diversi genitori.
In pochi giorni Squid Game è diventato lo show più visto della storia del colosso di streaming americano.
Uscita alla metà di settembre, la serie è riuscita a scatenare una vera e propria corsa di appassionati e curiosi ad abbonarsi a Netflix: e dai numeri si vede eccome.
In concomitanza con la pubblicazione dei risultati di bilancio, il gigante americano ha reso noto che, nel terzo trimestre, i suoi abbonati di tutto il mondo sono cresciuti di 4,4 milioni, ben al di sopra dei +3,84 milioni previsti.
Più che rosee le previsioni sugli abbonati del quarto trimestre, che Netflix prevede in crescita di altri 8,5 milioni. E mentre si affollano le varie opinioni sullo spettacolo sanguinario – con Vanity Fair che scrive l’articolo “Squid Game Is, Unfortunately, the Perfect Show for Our Current Dystopia“, definendo la fiction alla stregua, purtroppo, dello show perfetto della “nostra attuale distopia”, il New York Times, in un articolo più finanziario che sociologico, sottolinea all’indomani della diffusione della trimestrale, che ‘Netflix beats estimates and expects even better results thanks to hits like ‘Squid Game‘, ovvero che Netflix batte le attese e prevede risultati ancora migliori grazie a successi come Squid Game”.
Riferendosi sia a Squid Game che all’ultimo recente special di Dave Chappelle, che, secondo alcuni stessi insider di Netflix, rischierebbe di scatenare episodi di violenza contro i transgender, il quotidiano newyorchese ha ricordato che entrambi gli show sono stati lanciati sulla piattaforma di Netflix troppo tardi per condizionare in modo incisivo i risultati di bilancio del terzo trimestre, terminato il 30 settembre scorso: Squid Game ha fatto il suo esordio nell’ultima settimana del mese, mentre lo show di Chapelle ha debuttato addirittura a ottobre.
E tuttavia la corsa agli abbonamenti avrà sorpreso lo stesso gigante Usa, che aveva previsto una crescita limitata a +3,5 milioni di abbonati, e che si è ritrovata con 4,4 milioni di abbonati in più.
Entrambi gli show faranno sentire i loro effetti nel quarto trimestre, per cui il gruppo prevede una crescita dei nuovi abbonati praticamente doppia, pari a + 8,5 milioni di nuovi utenti: si tratta di una delle previsioni più ottimistiche sfornate nella storia di Netflix, che stima, per l’ultimo trimestre dell’anno, di generare $365 milioni di utili su un fatturato di $7,7 miliardi.
Nel terzo trimestre dell’anno, Netflix ha sfornato invece un utile di 1,44 miliardi di dollari, con un eps pari a $3,19, rispetto ai $2,56 attesi dal consensus.
Il fatturato è ammontato a $7,48 miliardi, in linea con le attese, in crescita del 16,3% su base annua, sostenuto dalla crescita degli abbonamenti e anche dai prezzi più alti imposti dal colosso.
L’effetto Squid Game è, intanto, sotto gli occhi di tutti. Il New York Times riporta che sono stati 142 milioni gli utenti di tutto il mondo che hanno visto almeno i primi due minuti dello show nel mese di settembre, permettendo alla serie di scalare velocemente la classifica dei programmi più visti e conquistare il primo posto in 94 paesi, inclusi gli Stati Uniti, come ha riferito la stessa società.
Un recente articolo di Bloomberg ha svelato, inoltre sulla base di una documentazione interna al gruppo, che lo show, costato appena $21 milioni per la sua realizzazione, avrebbe un valore di almeno $891 milioni, in base a un parametro utilizzato da Netflix.
Dal canto suo, il co-amministratore delegato del gigante, Reed Hastings, ha commentato il bilancio del gruppo sottolineando che “ci troviamo in un territorio inesplorato”, e aggiungendo che “abbiamo così tanti contenuti in arrivo nel quarto trimestre, quanti non ne abbiamo mai avuti”.
Netflix conta al momento 213,6 milioni di abbonati in tutto il mondo, meglio di quanto la società si aspettasse.
Dal bilancio del terzo trimestre, è emerso che il fatturato medio per utente è salito del 5% su bae annua; che il flusso di cassa disponibile per l’azienda si è attestato a $106 milioni, decisamente al di sotto degli $1,1 miliardi di flussi dello stesso periodo dello scorso anno. Detto questo, il gruppo continua a prevedere per l’anno 2021 un breakeven, nonostante gli ulteriori flussi in uscita previsti nel quarto trimestre.
Il debito netto è risultato essere alla fine del terzo trimestre pari a $8 miliardi, in calo rispetto agli $8,1 miliardi dello stesso trimestre del 2020.