Legge bilancio 2022: in prima manovra Draghi prorogati di sei mesi incentivi fiscali pro M&A. Mps e banche sull’attenti
Nella legge di bilancio per il 2022, prima manovra del governo Draghi -al momento in via di definizione -, dovrebbe essere inserita anche la proroga degli incentivi fiscali alle aggregazioni, fino al giugno del 2022: una buona notizia per le banche italiane, in primis per Mps.
Gli incentivi fiscali, di cui si è parlato molto nei mesi precedenti proprio in relazione al dossier del Monte dei Paschi, sono quelli che prevedono la trasformazione delle Dta in credito d’imposta.
Qualche giorno fa, in via esclusiva, Reuters aveva riportato che il Mef stava considerando l’opzione di prorogare la scadenza degli incentivi fiscali lanciati per favorire le operazioni di fusione e di acquisizione di altri sei mesi, evidentemente anche per prendere tempo nel dossier che vede coinvolto il Monte.
Lo schema della cosiddetta dote fiscale, o dote di Stato, va precisato, si applica a tutte le società italiane, ma tende a privilegiare soprattutto le banche ed è inoltre un elemento chiave negli sforzi del Tesoro, primo azionista di Mps con una quota del 64%, tesi a convincere Andrea Orcel a fare in modo che la banca da lui gestita, UniCredit, si accoli il Monte.
Agli inizi di maggio, erano circolate indiscrezioni sulla possibilità che la dote fiscale a favore di Piazza Gae Aulenti venisse arricchita di un altro miliardo e che il tempo per usufruire della dote fosse prorogato di sei mesi. Il Decreto Sostegni bis ha invece smentito, una volta emanato, le voci di un regalo di Stato più corposo e di più lunga durata alle banche.
La proroga, dicono ora fonti di governo, dovrebbe essere ufficializzata con la legge di bilancio per il 2022. Le banche, soprattutto Mps, aspettano la conferma ufficiale.