Argento: dopo fase debolezza attesa risalita. Per analisti possibile sponda da elettronica e fotovoltaico
Nonostante il recente rimbalzo prosegue la fase di debolezza per l’argento che al momento si muove poco sopra la parità a quota 20,63 dollari all’oncia. Nel 2022 l’argento, con una perdita del 12% è stato il metallo prezioso che ha registrato la performance peggiore, ma ora i prezzi potrebbero essere scesi abbastanza per innescare una fisiologica ripresa. Soltanto negli ultimi due mesi l’argento ha perso oltre l’8%, arrivando con la seduta del 14 luglio a testare un nuovo minimo in area 18 $/oncia e i recenti cali sono stati spinti da un dollaro americano più forte, ma anche dall’aumento dei tassi di interesse e dal rallentamento della crescita.
Tuttavia, come osserva James Steel, analista di Hsbc, i prezzi dell’argento potrebbero aumentare a partire dalla fine di quest’anno in quanto i settori dell’elettronica e del fotovoltaico fungono da traino ai consumi industriali, e nel mentre la domanda di gioielli rimane forte nonostante i tanti elementi di preoccupazione.
L’argento, grazie alla sua conducibilità, malleabilità e duttilità è molto utilizzato nell’industria, infatti, oltre il 50% della domanda mondiale di argento arriva dalla filiera produttiva. Tra i vari ambiti di applicazione dell’argento abbiamo la produzione di batterie, semiconduttori, ma anche smartphone, pannelli fotovoltaici e sistemi di depurazione delle acque.
Allo stesso tempo, secondo Steel, il calo del prezzo dell’argento stimolerà la domanda di Cina e India, grandi consumatori di metallo bianco.
Hsbc mantiene una visione rialzista sull’argento, anche se ha tagliato le stime per il 2022 ora viste a 22,25 $, mentre per il 2023 si prevede per l’argento un prezzo medio di 23,50 $. Al contrario, il gruppo Ubs stima che l’argento continuerà a mostrare debolezza nei prossimi mesi ritornando verso i 19 $/oncia entro l’inizio del 2023.
Intanto l’oro si muove in rialzo dello 0,18% trovandosi così a ridosso del livello di resistenza a 1800 $/oncia.