Borse europee caute in vista dell’inflazione Ue, sguardi anche su petrolio con embargo russo
Prevale la cautela sulle principali Piazze finanziarie europee nel giorno della pubblicazione dei dati sull’inflazione in Europa. Tra i singoli indici il Dax di Francoforte mostra una flessione dello 0,53%, mentre il Cac40 di Parigi indietreggia dello 0,44% e il Ftse 100 si muove controcorrente (+0,03%).
A livello macro l’attenzione sarà rivolta all’inflazione nell’Eurozona a maggio, che secondo gli analisti dovrebbe accelerare rispetto ad aprile a causa delle continue pressioni del comparto servizi, di quello alimentare e dei prezzi della benzina tornati a salire. “Quando il Cpi dell’UE è salito ai massimi storici del 7,5% ad aprile si era parlato che l’inflazione nell’area euro stesse iniziando a stabilizzarsi, ma alla luce dei numeri rilasciati ieri da Germania e Spagna, questo punto di vista sembra piuttosto bizzarro, soprattutto se si considera ciò che sta accadendo con i prezzi alla produzione”, sottolinea Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK. “C’è nel frattempo la Banca centrale europea che inizia a preparare i mercati per un possibile aumento dei tassi di 25 punti base nella riunione di luglio in risposta all’aumento dell’inflazione”.
Tra gli altri dati, si segnalano dalla Germania il tasso di disoccupazione, dall’Italia i conti economici del I trimestre e l’inflazione e dagli Stati Uniti gli indici PMI (Chicago) e la fiducia dei consumatori. A Bruxelles prosegue il Consiglio Europeo straordinario incentrato su energia, Ucraina e difesa. Da monitorare anche il prezzo del petrolio in scia alla notizia che è stata raggiunta nella notte l’intesa tra i leader Ue a favore dell’embargo sul petrolio russo. Secondo quanto riferito dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, l’embargo colpisce subito “più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra”.