Intesa SanPaolo: utili e fatturato meglio delle stime. E l’AD Messina svela il regalo ai dipendenti
Intesa SanPaolo, la banca guidata da Carlo Messina, non tradisce le aspettative del mercato, anzi, le batte. E per la gioia dei dipendenti, arriva anche il grande annuncio, direttamente dal numero uno della banca, che decide di premiare i suoi dipendenti:
dipendenti che fanno fronte alle conseguenze della guerra tra la Russia e l’Ucraina direttamente sui loro portafogli, in un contesto dove l’inflazione si conferma tra le tasse più crudeli da versare:
“Presentiamo i risultati del primo semestre 2022 in un contesto straordinariamente complesso. Il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina ha causato una grave crisi internazionale. Il quadro economico è segnato dal notevole incremento dell’inflazione – che già a inizio anno mostravale prime evidenze – e dal conseguente aumento delle difficoltà sociali. Per questa ragione abbiamo deciso di destinare a tutte le nostre persone in Italia e all’estero –eccetto chi ha funzione di dirigente o equivalente – un contributo economico straordinario dicirca 500 euro, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro a favore di 82.000 persone del nostro Gruppo. Al contempo – ha continuato il ceo di Intesa SanPaolo – proseguiamo nel sostegno a favore della popolazione ucraina, grazie alla donazione di 10 milioni di euro decisa all’indomani dello scoppiare del conflitto, con iniziative significative di carattere umanitario. La nostra vicinanza alle persone della Pravex Bank è stataresa possibile dai numerosi colleghi che hanno attivato delle iniziative di accoglienza in Italia e nei Paesi confinanti dove siamo presenti”.
Intesa SanPaolo premia azionisti e dipendenti
Soddisfatti dunque non solo gli azionisti, con la banca determinata a continuare a premiarli con operazioni di buyback e dividendi, ma anche i dipendenti.
I conti del secondo trimestre e del primo semestre del 2022 piacciono al mercato: in Borsa, il titolo Intesa SanPaolo mette a segno un rialzo superiore a +2%.
Complice la pubblicazione di risultati solidi, Intesa SanPaolo ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025. Per l’anno in corso, la banca ha detto di prevedere un utile netto di oltre 4 miliardi di euro assumendo che non intervengano cambiamenti critici nell’offerta di materie prime- energia; utile netto ben superiore a 3 miliardi di euro anche con l’ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione. La banca prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3- Basilea 4.
Sul fronte dei dividendi e dei buyback, gli azionisti si preparano a fare una bella scorpacciata di ritorni sul capitale, con un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (1,648 milioni di euro già maturati a valere sull’utile netto del primo semestre 2022).
Intesa: acconto dividendi cash su risultati 2022 di almeno 1,1 MLD
La novità emersa dal comunicato odierno è che il cda ha previsto inoltre come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2022 un ammontare non inferiore a 1,1 miliardi di euro. La delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 4 novembre prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2022, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2022 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2022.
Si prevede inoltre una ulteriore distribuzione agli azionisti di 3,4 miliardi di euro tramite buyback, di cui 1,7 miliardi in corso e 1,7 miliardi da eseguire subordinatamente alla delibera – entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022 – da parte del Consiglio di Amministrazione; e la banca considera una eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.
E’ stato lo stesso AD di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, nel commentare i risultati del primo semestre del 2022, a ribadire che la creazione e la distribuzione di valore rimangono prioritari per la banca italiana.
“I risultati raggiunti nel primo semestre 2022 sono l’ulteriore dimostrazione di come Intesa Sanpaolo sappia, in contesti estremamente complessi, generare una redditività significativa e sostenibile grazie a un modello di business fortemente diversificato e resiliente, a vantaggio di tutti gli stakeholder”.
“Confermiamo l’ obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividend payout in ogni anno del piano di impresa. L’ulteriore remunerazione degli azionisti attraverso l’operazione di buyback è già stata avviata con la prima tranche di 1,7 miliardi”. Per l’appunto, “la forte creazione di valore e la distribuzione del valore continueranno a essere la nostra priorità”.
Messina ha fatto inoltre notare che “la dinamica al rialzo dei tassi, la capacità della banca di gestire i costi con forte attenzione e flessibilità, il massivo deleveraging realizzato – grazie al quale abbiamo raggiunto i livelli più bassi di sempre in termini di stock di crediti deteriorati e NPL ratio – rappresentano il volano per una ulteriore crescita, anche in un contesto di grande complessità come è quello attuale”.
Intesa SanPaolo: utile netto II trim a 1,330 miliardi, meglio stime
Tornando ai conti, nel primo semestre dell’anno Intesa SanPaolo ha riportato proventi operativi netti in crescita dello 0,9% rispetto al primo semestre 2021, a 10,756 miliardi di euro.
- Nel secondo trimestre i ricavi netti sono stati pari a €5,347 miliardi, meglio dei 5,08 miliardi attesi dal consensus.
- L’utile netto si è attestato nel secondo trimestre del 2022 a 1,330 miliardi, in crescita rispetto agli 1,024 miliardi del primo trimestre del 2022 e meglio degli 1,01 miliardi attesi dal consensus. Nel primo semestre del 2022, il risultato netto di Intesa SanPaolo è stato di €2,354 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,023 miliardi del primo semestre del 2021.
- Nel secondo trimestre 2022, Intesa SanPaolo ha riportato interessi netti pari a 2,091 miliardi di euro, in aumento del 6,9% rispetto ai 1,956 miliardi del primo trimestre del 2022 e del 4,8% rispetto ai 1,995 miliardi del secondo trimestre 2021. Il margine di interesse ha battuto le attese degli analisti, che avevano previsto un valore a 1,99 miliardi.
- Le commissioni nette sono state pari a 2,248 miliardi di euro, in diminuzione dell’1,4% rispetto ai 2,281 miliardi del primo trimestre 2022.
- Sempre nel secondo trimestre del 2022 le rettifiche di valore nette su crediti sono state pari a 730 milioni di euro (comprendenti 292 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 702 milioni del primo trimestre 2022 (che includevano 801 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19) e a 599 milioni del secondo trimestre 2021.
- L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è stato pari a 63 milioni di euro, rispetto ai 60 milioni del primo trimestre 2022 e ai 220 milioni del secondo trimestre 2021 (comprendenti circa 125 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative).
Intesa SanPaolo, Messina commenta conti I semestre e II trimestre
Carlo Messina ha riassunto così i numeri emersi dai conti:
“Escludendo gli accantonamenti/svalutazioni relativi all’esposizione nei confronti di Russia e Ucraina pari a 1,1 miliardi, il risultato netto del semestre è pari a 3,3 miliardi di euro; 2,35 miliardi è il risultato netto contabile. Nel primo semestre abbiamo già maturato 1,6 miliardi di euro di dividendi. Gli interessi netti mostrano una notevole accelerazione: nel secondo trimestre la progressione è del 6,9 % rispetto al primo trimestre dell’anno. Nei primi sei mesi dell’anno il risultato della gestione operativa è in crescita del 4,2% rispetto al primo semestre dello scorso anno”.
“Mentre continuiamo a investire sulle leve della crescita, i costi diminuiscono ulteriormente del 2,5 % rispetto al primo semestre dello scorso anno e il livello di cost/income raggiunto al 30 giugno – pari al 47,5% – ci colloca a livelli di vertice tra le maggiori banche europee”.
Messina ha continuato, sottolineando che “le attività di avvio per la nuova banca digitale, Isybank, che potrà dare un significativo contributo al miglioramento della struttura dei costi, procedono speditamente: dopo la definizione della partnership con il leader di mercato Thought Machine, stiamo dando impulso alla nuova unità (Isy Tech) per lo sviluppo di Isybank con 230 specialisti; prosegue con decisione il rafforzamento delle competenze in ambito digitale dell’attività core della Banca”.
“Nel primo semestre dell’anno – ha fatto notare ancora Messina – abbiamo conseguito un ulteriore miglioramento della qualità dell’attivo grazie a una riduzione dei crediti deteriorati lordi di 4,1 miliardi rispetto a fine 2021.Abbiamo così portato l’incidenza dei crediti deteriorati lordi all’1,7% e dei netti allo 1,0% considerando le altre cessioni previste per quest’anno (già oggetto di accantonamenti nel quarto trimestre 2021) e applicando la metodologia EBA. La nostra struttura di capitale si conferma estremamente solida e ampiamente superiore ai requisiti regolamentari con un fullly phased in CET1 ratio pari al 12,5% deducendo integralmente i 3,4 miliardi di buy back approvato dalla BCE e non considerando nei nostri coefficienti patrimoniali 1,65 miliardi di euro di dividendi maturati nel semestre, di cui minimo 1,1 miliardi da pagare come interim dividend a novembre”.