Intesa SanPaolo conferma obiettivo utile netto 6,5 mld nel 2025. Payout ratio al 70% in ciascun anno piano
Le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 di Intesa SanPaolo sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025. E’ quanto si legge nel comunicato con cui la banca guidata da Carlo Messina ha diffuso i numeri relativi al secondo trimestre e primo semestre del 2022
Per il 2022 si prevede una redditività ai vertici del settore:
– utile netto di oltre 4 miliardi di euro assumendo che non intervengano cambiamenti critici nell’offerta di materie prime / energia;
– utile netto ben superiore a 3 miliardi di euro anche con l’ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione.
Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.
Intesa SanPaolo prevede una forte distribuzione di valore:
– payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (1.648 milioni di euro già maturati a valere sull’utile netto del primo semestre 2022);
– l’odierno Consiglio di Amministrazione ha previsto come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2022 un ammontare non inferiore a 1,1 miliardi di euro e la delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 4 novembre prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2022, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2022 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2022;
– ulteriore distribuzione agli azionisti di 3,4 miliardi di euro tramite buyback, di cui 1,7 miliardi in corso e 1,7 miliardi da eseguire subordinatamente alla delibera – entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022 – da parte del Consiglio di Amministrazione;
– eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023. Le prospettive per il 2022 sono soggette ad affinamento nei prossimi mesi in base all’evoluzione degli eventi riguardanti Russia e Ucraina.