Banca centrale Russia: taglio tassi monstre, triplo rispetto alle attese. Inflazione scende con economia che va verso recessione
La banca centrale della Russia CRB ha sorpreso i mercati, tagliando i tassi principali di riferimento del triplo rispetto a quanto stimato.
I tassi sono stati tagliati di 150 punti base, in una fase storica del paese caratterizzata dall’arrivo di una pesante recessione, a causa delle sanzioni che sono state imposte contro la Russia di Vladimir Putin dalla comunità internazionale, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino.
Il taglio dei tassi è stato decisamente superiore a quanto atteso dal consensus, che aveva previsto una riduzione limitata a -50 punti base.
I tassi sono scesi così dal 9,5% all’8%.
“Il contesto esterno per l’economia della Russia rimane sfidante e continua a limitare in modo significativo l’attività economica”, si legge nel comunicato della banca centrale.
Quello appena annunciato è il quinto taglio dei tassi da parte dell’istituzione, dopo il rialzo monstre di emergenza, dal 9,5% al 20%, varato appena dopo l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio scorso.
Nel mese di giugno, la banca centrale ha tagliato i tassi di 150 punti base al 9,5%, riportando così il costo del denaro al livello a cui si trovava all’inizio della guerra.
Il tasso di inflazione, a causa del rallentamento dell’economia, è sceso a giugno al 15,9%, rispetto al 17,1% di maggio.
La banca centrale CRB, guidata da Elvira Nabiullina, ha detto che, nel secondo semestre del 2022, considererà la necessità di avviare o meno una ulteriore riduzione dei tassi, in un contesto in cui vede l’inflazione scendere tra il 12% e il 15% nel corso dell’anno, per poi capitolare ulteriormente a un range compreso tra il 5% e il 7% e tornare al target del 4% nel 2024.