Boom borsa Tokyo, +2,5% dopo rally WS con Nasdaq oltre +3%. Netflix +8% post trimestrale
Giornata positiva in Asia, complice il rally di Wall Street alla vigilia. Il Dow Jones Industrial Average è balzato ieri di 754,44 punti, o +2,43%, a 31.827,05. Lo S&P 500 ha segnato un rally del 2,76% a 3.936,69 e il Nasdaq Composite è volato del 3,11% a 11.713,15 punti.
Focus sull’annuncio della People’s Bank of China – banca centrale della Cina – , che ha confermato i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a un anno e a 5 anni rispettivamente al 3,70% e al 4,45%, in linea con le attese degli analisti.
Il tasso LPR, che è il tasso di riferimento per i mutui, erano stato tagliato lo scorso maggio dal precedente 4,6%, in quello che era stato il taglio più forte dal 2019.
I tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi.
A pochi minuti dalla fine della giornata di contrattazioni alla borsa di Tokyo, l’indice Nikkei 225 balza del 2,5%; bene anche le borse di Shanghai e di Hong Kong, con rialzi rispettivamente dello 0,55% e dell’1,55%. Sidney fa +1,58%, Seoul +0,54%.
I futures sul Dow Jones salgono alle 8.00 ora italiana dell’0,40%, quelli sul Nasdaq dello 0,43%, quelli sullo S&P 500 dello 0,46%.
Il rally di Wall Street è stato alimentato dall’ottimismo degli analisti sulle trimestrali Usa. I futures confermano la spinta rialzista, complici i risultati di Netflix.
La Big Tech Usa ha reso noto dopo la fine della giornata di contrattazioni della borsa Usa di aver perso 970.000 abbonati nel secondo trimestre, molto meno della perdita di 2 milioni che aveva precedentemente stimato.
Il sito della Cnbc riporta inoltre che, in generale, i trader stanno scommettendo sulla possibilità che i mercati azionari americani abbiano toccato il fondo: tutti e tre i principali indici azionari Usa, Dow Jones, Nasdaq e S&P 500, viaggiano al di sopra delle medie mobili in 50 giorni, per la prima volta dal mese di aprile.
Sul mercato del forex l’euro rimane osservato speciale, dopo le indiscrezioni riportate dal Financial Times e dall’agenzia di stampa Reuters, secondo cui la Bce di Christine Lagarde sarebbe pronta ad alzare subito i tassi dell’area euro, nella riunione di domani, giovedì 21 luglio, di ben 50 punti base, il doppio rispetto ai 25 punti base previsti fino a qualche ora fa.
Dal canto suo, la Fed di Jerome Powell sarebbe orientata invece ad alzare i tassi di interesse Usa, nella prossima riunione del Fomc del prossimo 27 luglio, di 75 punti base, e non di 100 punti base come paventato dopo il dato sull’inflazione degli States.
L’euro è volato ieri di oltre +1% nei confronti del dollaro, allontandosi così dalla parità, sotto cui era tra l’altro sceso la scorsa settimana, fino a $0,9952, scivolando al minimo dal dicembre del 2002. L’euro è in rialzo anche nella sessione odierna, sale dello 0,15% attorno a $1,0240 circa.
Attenzione all’Italia, nel pieno dell’ennesima crisi di governo, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, rifiutate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Oggi, mercoledì 20 luglio, Draghi interverrà al Senato alle 9.30, con la fiducia che sarà votata in serata. Le comunicazioni del premier alla Camera sono attese per la giornata di domani giovedì 21 luglio.