Mps post rottura trattative Mef-UniCredit: azione riduce perdite, ma incubo burden sharing fa crollare bond subordinati fino -19%
Il titolo Mps riduce notevolmente le perdite, arretrando alle 14.07 ora italiana di poco più dell’1%, a 1,058 euro, dopo che, all’inizio della sessione, era affondato di oltre il 7,5%. La sospensione al ribasso dell’azione era scattata quasi subito, all’indomani della pubblicazione della nota congiunta, con cui il Tesoro – maggiore azionista della banca senese con una quota del 64% – e UniCredit, gestita da Andrea Orcel, hanno comunicato il flop delle trattative sul Monte.
Osservati speciali oggi anche i bond subordinati emessi dall’istituto, abbattuti dai sell off con perdite fino a oltre -19%.
Pesano le preoccupazioni per l’incubo burden sharing, praticamente per il rischio di una penalizzazione a cui gli azionisti e obbligazionisti detentori di bond subordinati verrebbero sottoposti, in mancanza di una soluzione di mercato.
Stando a quanto riportato dall’Ansa il bond da 750 milioni con scadenza 2028 perde il 16,8% e tratta poco sopra il 60% del suo valore nominale, quello da 300 milioni con scadenza nel 2029 arretra del 13% a 84,5, quello da 400 milioni con scadenza 2030 sprofonda del 19,4% a 63,4 e quello da 300 milioni con scadenza 2030 del 18,9% a 66.
In primo piano il timore che le obbligazioni subordinate vengano convertite in azioni o soffrano una svalutazione – haircut – in caso di mancata soluzione di mercato.