Wall Street riapre: futures Usa virano in rosso con allarme recessione, tassi Treasuries 10 y sotto il 3%
Virata in rosso per i futures sui principali indici azionari Usa che, dopo aver segnato lievi rialzi, fanno dietrofront. Oggi Wall Street riapre, dopo essere rimasta chiusa nella giornata di ieri, in occasione della festività nazionale dell’Independence Day del 4 luglio.
La scorsa settimana, il Dow Jones è sceso su base settimanale dell’1,3%, lo S&P 500 è arretrato del 2,2%, il Nasdaq ha sottoperformato con una perdita del 4,1%.
Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso la sessione di venerdì scorso in rialzo di 321,83 punti, o dell’1,1%, a 31.097,26, lo S&P 500 è salito dell’1,1% a 3.825,33 e il Nasdaq Composite è avanzato dello 0,9% a 11.127,85.
Ma la paura dell’avvento di una recessione negli Usa e nel mondo regna sovrana, come conferma il trend dei rendimenti dei titoli di stato e anche il forex.
L’euro capitola al valore più basso degli ultimi 20 anni nei confronti del dollaro, sprofondando di oltre -1,2% a $1,02, dopo la diffusione dell’indice Sentix Economic, che ha mostrato come il morale degli investitori sia crollato nell’area euro al minimo dal maggio del 2020.
L’euro viene tartassato dai sell, sulla scia delle preoccupazioni degli investitori per il rischio recessione per l’area euro, fomentato anche dal nuovo aumento dei prezzi del gas naturale.
Il prezzo del gas europeo al TTF di Amsterdam è arrivato a 173,5 euro per megawatt ora, quasi 10 volte i livelli di un anno fa. Situazione che pesa sull’euro che è sceso al minimo da dicembre 2002 rispetto al dollaro, complice anche il tonfo dell’indice PMI composite dell’area euro, sceso a giugno a un minimo di 16 mesi di 52.
Alle 13 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono di oltre 120 punti (-0,41%); i futures sullo S&P 500 scendono dello 0,44% e i futures sul Nasdaq arretrano dello 0,54%. Focus sui tassi sui Treasuries che hanno pagato l’alert recessione bucando la soglia del 3%, e che al momento sono poco mossi attorno al 2,911%.