Piazza Affari non si ferma: Ftse Mib aggiorna massimi a 13 anni
Nuovo allungo per Piazza Affari sulla scia ai nuovi record di Wall Street e all’ottimismo dettato dalla tornata positiva di trimestrali. In Europa bene oggi i numeri di UBS. Il colosso bancario elvetico ha riportato un utile netto di 2,28 mld di dollari rispetto agli 1,55 mld attesi dal consensus con commissioni della divisione private banking balzate del 23%.
Il Ftse Mib ha così aggiornato i massimi a 13 anni chiudendo a 26.970 punti, in rialzo dello 0,58%. In mattinata l’indice guida milanese si era spinto fino a 27.049 pti.
Oggi in calendario le prime trimestrali tra le società del Ftse Mib, con i numeri di Campari e Italgas. Nei prossimi giorni sarà il turno delle big (domani i cda di Mediobanca, Telecom Italia e Unicredit, giovedì quelli di ENI e Stellantis).
Tra i titoli del Ftse Mib oggi spicca il nuovo rialzo di Ferrari – già ieri in evidenza – con +0,4% in area 200 euro, sui nuovi massimi storici (toccato nell’intraday un pcco a 208,3 euro).
Nuovi top assoluti anche per Poste Italiane che ha toccato un picco a 12,675 euro (+1,325). In vista dei conti dell’11 novembre, ieri Barclays ha confermato overweight sul titolo con target price a 14 euro. “In vista del terzo trimestre, manteniamo le stime di EPS 2021-2025 quasi invariate con una riduzione dei ricavi assicurativi compensata da minori costi del personale. Non ci aspettiamo una revisione significativa del business plan”, asserisce Barclays.
Tra i titoli del risparmio gestito nuovi livelli record per Banca Generali (+1,06%) che nel corso della seduta si era anche spinta oltre i 41 euro.
Rialzo dell’1% per Telecom Italia il cui cda sui conti del terzo trimestre si riunirà domani. Intanto la controllata Tim Brazil ha diffuso conti leggermente sotto le attese per il rallentamento del fisso. “Nel complesso, i risultati appaiono coerenti con le nostre stime 2021 (service revenues +5,4%, Ebitda +5%) che vediamo confermabili”, affermano da Equita.
Male oggi Saipem (-2,21%), mentre si è ripresa nella seconda parte di giornata ENI (+0,65% a 12,358 euro) in scia all’indiscrezione di Bloomberg di una possibile valutazione tra i 12 e i 15 miliardi di euro nella quotazione della sua unità retail e rinnovabili prevista per il 2022. Nei piani di ENI ci sarebbe il mantenimento di una quota di maggioranza di R&R post-Ipo e la quotazione dovrebbe avvenire su Borsa Italiana.
In affanno infine Campari (-4,21% a 12,395 euro) che in avvio aveva aggiornato i massimi di sempre. Il titolo del gruppo del beverage ha poi reagito male ai conti che hanno evidenziato ricavi a 1.575,7 milioni di euro nei primi 9 mesi 2021, con una variazione organica pari al +27,3% rispetto ai primi nove mesi 2020. Nel terzo trimestre le vendite nette sono salite del 12,8%. L’utile del gruppo prima delle imposte rettificato è salito a quota 343,3 milioni (+56,1%) sui 9 mesi.