Addio Leonardo Del Vecchio: si spegne il secondo uomo più ricco d’Italia
Si è spento all’età di 87 anni, Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica.
Nato a Milano nel 1935, da genitori emigrati dalla Puglia, Del Vecchio è cresciuto in povertà
nell’orfanotrofio dei Martinitt, dove sono cresciuti altri grandi dell’imprenditoria italiana come Edoardo
Bianchi e Angelo Rizzoli.
Secondo uomo più ricco d’Italia
Dopo i primi passi nell’industria con un piccolo laboratorio di ottica nelle Dolomiti è poi diventato il leader
mondiale indiscusso dell’occhialeria fondando Luxottica. Il patrimonio netto di Leonardo Del Vecchio era di
25,7 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index, secondo uomo più ricco d’Italia.
Del Vecchio ha trascorso decenni evitando accuratamente i riflettori dei media. “Ho sempre cercato di
essere il migliore in tutto ciò che faccio, tutto qui”, disse poco tempo fa in un’intervista.
In un’intervista rilasciata a fine 2022 al Corriere invitava l’Italia ad abbracciare il cambiamento. “Abbiamo
bisogno di scelte rivoluzionarie che scardinino tutti i vincoli che vengono dal passato”. “Tutte le forze
positive del Paese devono contribuire a costruire questo nuovo mondo, rinunciando a comode rendite di
posizione”.
Le sue partecipazioni, da Mediobanca a Generali
Tra le sue partecipazioni spicca la quota di controllo del 32% in EssilorLuxottica, il colosso italo-francese
dell’occhialeria nato dalla fusione del 2018 con il gigante francese delle lenti Essilor. L’azienda, che
produce montature per case di lusso come Armani e Prada, oltre a possedere marchi come Ray-Ban, ha più
di 180.000 dipendenti e vanta una serie di importanti operazioni in tutto il mondo con una presenza nei
settori del lusso e della tecnologia medica.
Oggi EssilorLuxottica è il primo rivenditore di occhiali al mondo e il più grande produttore di lenti correttive.
Azionista tra l’altro di Mediobanca, Generali e Covivio, la sua ricchezza attraverso l’holding di famiglia Delfin
quest’anno è stata valutata dalla rivista Forbes in circa 25 miliardi di euro. Nei primi anni della sua carriera,
Del Vecchio disse di aver “messo il lavoro prima di ogni altra cosa”. Del Vecchio era anche maggiore azionista di Mediobanca con una partecipazione di circa il 19,4% attraverso la sua holding Delfin.
In Assicurazioni Generali la Delfin detiene una quota del 9,8% circa. Entrambi i titoli sono in forte calo oggi in Borsa dopo la notizia della scomparsa di Del Vecchio. Del Vecchio deteneva da anni anche una partecipazione del 2% in Unicredit. Del Vecchio faceva parte di un gruppo di investitori che ha cercato di senza successo di estromettere
l’amministratore delegato di Generali Philippe Donnet nella prima metà del 2022. In Mediobanca, si è
periodicamente scontrato sulla strategia con l’amministratore delegato Alberto Nagel. Del Vecchio ha detto
che le sue scaramucce nel settore finanziario sono nate dal fatto di pensare in grande. “Bisogna avere il
coraggio di continuare a fare le cose, di andare avanti”, disse.
L’eredità di Del Vecchio
Molteplici le partite aperte dell’imprenditore e un cospicuo patrimonio da gestire del valore di oltre 30
miliardi e che andrà ripartito tra i suoi eredi nell’ambito di un piano di successione del suo impero che va ai
suoi sei figli avuti da tre mogli.
I sei figli di Del Vecchio ereditano il 12,5% del capitale della finanziaria Delfin, e la moglie Nicoletta Zampillo
il 25%.
In queste ultime settimane, stando a quanto riporta il Corriere, i suoi consulenti più stretti hanno lavorato a
una struttura della holding Delfin che accentrasse i poteri di governance nella figura di Francesco Milleri,
manager da anni braccio destro di Del Vecchio e attuale ceo di EssilorLuxottica.