Boeing paga ancora disastri 787 Dreamliners, ma perdita netta si riduce su base annua. Titolo in rialzo
Boeing ha annunciato di aver concluso il terzo trimestre dell’anno con costi in crescita di $1 miliardo, a causa dei difetti rinvenuti nei suoi 787 Dreamliners.
Il colosso aerospaziale Usa ha comunicato anche di aver tagliato la produzione deli aerei ad appena due unità al mese, a causa dei problemi di qualità che l’hanno costretto a sospendere le consegne dei jet 787 per la maggior parte del 2020.
Il gruppo ha riportato nel trimestre una perdita netta di $132 milioni, in calo comunque dal passivo di $466 milioni sofferto nel terzo trimestre dell’anno scorso. Il fatturato è salito dell’8% dai $14,3 miliardi del terzo trimestre del 2020 a $15,28 miliardi, grazie alla crescita delle vendite e delle consegne di aerei commerciali. Il risultato è stato tuttavia inferiore ai $16,3 miliardi attesi dal consensus.
Su base adjusted, la perdita per azione è stata pari a 60 centesimi, peggiore della perdita attesa dagli analisti, decisamente inferiore, pari a 20 centesimi per azione.
Il titolo tuttavia è in rialzo in premercato, nonostante la delusione per il fatturato e la perdita netta.