Immobiliare ed effetto rialzo tassi su rate mutui: esempio UK dopo stretta Bank of England
L’effetto del rialzo dei tassi sui mutui pagati dai cittadini viene spiegato con un esempio pratico da Karen Noye, esperta di mutui presso Quilter che, dopo l’annuncio della quinta stretta monetaria consecutiva da parte della Bank of England ha commentato le ripercussioni sul mercato immobiliare UK e sulle rate sui mutui da pagare.
Noye ha fatto un esempio pratico, stando a quanto riportato da un articolo di Yahoo Finance UK:
“A seguito dell’aumento dei tassi, oggi, all’1,25%, qualcuno con un mutuo che vale 250.000 sterline nell’arco di 25 anni pagherà 970 sterline circa. Se i tassi di interesse saliranno al 2%, le rate mensili dei mutui saliranno a £1.059, una differenza enorme di £89 sterline. Con i prezzi energetici e dei beni alimentari che stanno salendo, questa potrebbe essere una notizia disastrosa per le famiglie”.
Tra l’altro, “ulteriori strette monetarie non sono sicuramente fuori questione, elemento che potrebbe iniziare ad avere un impatto sui prezzi delle case. Il mercato immobiliare UK sta mostrando già segnali di rallentamento e deve essere ancora compreso in che modo potrà far fronte a ulteriori strette monetarie e all’accelerazione dell’inflazione. La prognosi non è buona”.
Ieri la banca centrale del Regno Unito ha alzato i tassi principali di riferimento degli UK di 25 punti base, dall’1% all’1,25%, ovvero record degli ultimi 13 anni.
Si tratta della quinta stretta consecutiva, che conferma la lotta della banca centrale contro l’inflazione, che galoppa al ritmo più alto degli ultimi 40 anni, pari a +9% su base annua. E, in seno alla Commissione di politica monetaria, i falchi hanno dovuto ingoiare anche il rospo: la decisione di alzare il costo del denaro di 25 punti base è stata infatti votata da sei dei nove membri della Monetary Policy Committee; tre membri del panel, ovvero Jonathan Haskel, Catherine Mann e Michael Saunders — hanno votato per un rialzo di 50 punti base, che avrebbe portato i tassi all’1,5%, e che sarebbe stato il più alto dal 1995. Ulteriori manovre restrittive sono all’orizzonte.
La Bank of England ha rivisto infatti al rialzo l’outlook sull’inflazione del Regno Unito di quest’anno, e ora prevede una fiammata dei prezzi “lievemente al di sopra” dell’11%.